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lunedì 14 ottobre 2024
 
 

Il Papa: risorgiamo con Gesù

04/04/2012  Nell'udienza generale Benedetto XVI ha parlato del recente viaggio in Messico e Cuba e ha sottolineato il significato del Triduo pasquale.

Le emozioni provate durante la visita pastorale in Messico e Cuba, «giorni indimenticabili di gioia e di speranza, che rimarranno impressi nel mio cuore», e il significato del Triduo pasquale, «vertice di tutto l’Anno liturgico», sono stati al centro della riflessione di Benedetto XVI durante la consueta udienza generale del mercoledì.

I passaggi essenziali del viaggio latinoamericano il Pontefice li ha riassunti con due considerazioni. In Messico, «ho esortato tutti a confidare nella bontà di Dio onnipotente che può cambiare dal di dentro, dal cuore, le situazioni insopportabili e oscure. I messicani hanno risposto con la loro fede ardente e, nella loro adesione convinta al Vangelo, ho riconosciuto ancora una volta segni consolanti di speranza per il continente». Nell’isola caraibica «ho ricordato che Cuba e il mondo hanno bisogno di cambiamenti, ma questi ci saranno solo se ognuno si apre alla verità integrale sull’uomo, presupposto imprescindibile per raggiungere la libertà, e decide di seminare attorno a sé riconciliazione e fraternità, fondando la propria vita su Gesù Cristo».

Riferendosi quindi al tempo pasquale che la Chiesa sta vivendo, papa Ratzinger ha sottolineato che «tutta la vita di Gesù è orientata a questa ora, caratterizzata da due aspetti che si illuminano reciprocamente: è l’ora del “passaggio” ed è l’ora dell’“amore fino alla fine”. In effetti è proprio l’amore divino, lo Spirito Santo di cui Gesù è ricolmo, che fa “passare” Gesù stesso attraverso l’abisso del male e della morte e lo fa uscire nello “spazio” nuovo della risurrezione».

Dunque, ha concluso, «partecipando con fede alle celebrazioni liturgiche del Triduo, siamo invitati a vivere questa trasformazione attuata dall’agape. Ognuno di noi è stato amato da Gesù “fino alla fine”, cioè fino al dono totale di sé sulla croce, quando gridò: “È compiuto!”. Lasciamoci raggiungere da questo amore, lasciamoci trasformare, perché veramente si realizzi in noi la risurrezione».

 
 
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