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venerdì 13 settembre 2024
 
Il messaggio
 

Il Papa scrive alla Francia: «Tregua olimpica e spazio ai vulnerabili»

19/07/2024  Attraverso un messaggio in francese all'arcivescovo di Parigi, Bergoglio chiede che si torni alla tradizione di fermare tutte le guerre durante i Giochi. E ringrazia le comunità cristiane che stanno agevolando la partecipazione all'evento anche dei più emarginati

Una tregua olimpica per tutte le guerre in corso. È tornato a chiederla papa Francesco nel messaggio che ha inviato all'arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich, in occasione dei prossimi Giochi. Che sono, scrive il Pontefice, «per loro natura, portatori di pace e non di guerra». È «con questo spirito», prosegue il Papa, «che l'Antichità aveva, saggiamente, stabilito una tregua durante i Giochi, e che l'era moderna tenta regolarmente di riprendere questa felice tradizione». Bergoglio insiste sul «periodo travagliato» che stiamo vivendo. Tempo in cui «la pace nel mondo è seriamente minacciata». Per questo tutti «sono desiderosi di rispettare questa tregua nella speranza di una risoluzione dei conflitti e del ritorno all'armonia. Che Dio abbia pietà di noi, illumini le coscienze dei governanti sulle gravi responsabilità che incombono su di loro» e dia «agli artigiani della pace successo nei loro sforzi», è il suo monito.

Il Papa ringrazia le comunità cristiane francese che si preparano, scrive il Pontefice «ad aprire ampiamente le porte delle loro chiese, delle loro scuole, delle loro case», ma anche «le porte del loro cuore, testimoniando, attraverso la gratuità e la generosità della loro accoglienza verso tutti, che Cristo vive in loro e che comunica loro la sua gioia». Francesco apprezza che non ci si sia dimenticati delle persone più vulnerabili, in particolare di coloro che si trovano in situazioni di grande precarietà» facilitando l’accesso alla festa anche ai senza dimora e ai più bisognosi. «L'organizzazione di questi Giochi», spiega il Papa, «costituirà per tutto il popolo francese una grande occasione di armonia fraterna permettendo, al di là delle differenze e delle opposizioni, di rinsaldare l'unità della Nazione».

Infine Bergoglio sottolinea che «lo sport è un linguaggio universale che trascende confini, lingue, razze, nazionalità e religioni; ha la capacità di unire le persone, di promuovere il dialogo e l'accoglienza reciproca; stimola l'automiglioramento, allena lo spirito di sacrificio, promuove la lealtà nei rapporti interpersonali; ci invita a riconoscere i nostri limiti e il valore degli altri. I Giochi Olimpici, se restano davvero “giochi”, possono quindi essere un luogo eccezionale di incontro tra le persone, anche le più ostili. I cinque anelli intrecciati rappresentano questo spirito di fraternità che deve caratterizzare l'evento olimpico e la competizione sportiva in generale. Mi auguro quindi», conclude, «che le Olimpiadi di Parigi siano per tutti coloro che provengono da tutti i Paesi del mondo un'occasione imperdibile per scoprire e apprezzare se stessi, per abbattere pregiudizi, per creare stima dove trovano disprezzo e diffidenza, amicizia dove trovano posto sfiducia e odio».

 
 
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