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mercoledì 23 aprile 2025
 
 

Il Papa: senza fraternità non c'è pace

31/07/2013  «Fraternità, fondamento e via per la pace» è il tema scelto da Francesco per la prossima Giornata Mondiale per la Pace che si celebra il 1° gennaio 2014. Essa, spiega una nota del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax, «sollecita all’impegno di essere solidali contro le diseguaglianze e la povertà che indeboliscono il vivere sociale, a prendersi cura di ogni persona, specie del più piccolo ed indifeso

«Fraternità, fondamento e via per la pace». È questo il tema scelto da papa Francesco per la prossima Giornata Mondiale per la Pace, la 47esima da quando è stata istituita nel 1968 da Paolo VI, che viene celebrata il primo giorno dell’anno.  

Il messaggio del Pontefice, si legge in una nota vaticana, propone a tutti la via della fraternità, per dare un volto più umano al mondo. Un tema che è al centro della predicazione di Francesco e tornato in primo piano anche nel recente viaggio in Brasile, con la visita ai poveri delle favelas, ai detenuti e ai tossicodipendenti.   La fraternità è lo strumento per superare la «cultura dello scarto» e promuovere la «cultura dell’incontro», la fraternità per realizzare un mondo più giusto e pacifico.

Essa, inoltre, «è una dote che ogni uomo e donna reca con sé in quanto essere umano, figlio di uno stesso Padre. Davanti ai molteplici drammi che colpiscono la famiglia dei popoli – povertà, fame, sottosviluppo, conflitti, migrazioni, inquinamenti, disuguaglianza, ingiustizia, criminalità organizzata, fondamentalismi – la fraternità è fondamento e via per la pace».

Il comunicato ci ricorda cosa accade quando poveri e bisognosi vengono guardati attraverso la lente della cultura del benessere: vengono trasformati in «fardello» o in «impedimento allo sviluppo», possono divenire oggetto di «aiuto assistenzialistico o compassionevole», ma non fratelli, «con i quali dividere i doni del creato, i beni del progresso e della cultura». Il benessere «fa perdere il senso della responsabilità e della relazione fraterna. E gli altri «anziché nostri “simili”, appaiono antagonisti o nemici e sono spesso “cosificati”».

La fraternità, quale dono proveniente da Dio, «sollecita all’impegno di essere solidali contro le diseguaglianze e la povertà che indeboliscono il vivere sociale, a prendersi cura di ogni persona, specie del più piccolo ed indifeso, ad amarla come se stessi, con il cuore stesso di Gesù Cristo».

Il bene della fraternità vince il diffondersi della globalizzazione dell’indifferenza alla quale il Papa ha più volte fatto riferimento. Dunque, conclude la nota vaticana, «la fraternità impronti tutti gli aspetti della vita, compresi l’economia, la finanza, la società civile, la politica, la ricerca, lo sviluppo, le istituzioni pubbliche e culturali».

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