«Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!». Dopo l’Angelus di domenica scorsa, papa Francesco torna a lanciare un grido drammatico contro la guerra e invita alla mobilitazione tutta la Chiesa ma anche i fedeli delle altre religioni e gli «uomini di buona volontà» ad unirsi a lui che sabato prossimo alle 19 in piazza San Pietro presiederà personalmente la Veglia di preghiera in occasione della giornata di digiuno e preghiera per la pace nel mondo, e in Siria in particolare.
Dopo l’intronizzazione dell’immagine dell’icona mariana della Salus populi Romani e la recita del Rosario, il Papa terrà una meditazione, quindi seguirà la recita dell’Ufficio delle letture e la benedizione eucaristica.
Mentre continuano ad arrivare le adesioni delle diocesi italiane, di molte associazioni laiche e dei leader politici, il Papa, al termine dell’udienza generale di mercoledì, la prima dopo la pausa estiva, è tornato a spiegare il senso di quest’iniziativa: «Rinnovo l’invito a tutta la Chiesa a vivere intensamente questo giorno, e, sin d’ora, esprimo riconoscenza agli altri fratelli cristiani, ai fratelli delle altre religioni e agli uomini e donne di buona volontà che vorranno unirsi, nei luoghi e nei modi loro propri, a questo momento. Esorto in particolare i fedeli romani e i pellegrini a partecipare alla veglia di preghiera, qui, in Piazza San Pietro alle ore 19.00, per invocare dal Signore il grande dono della pace. Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!».
Un invito a pregare, ha spiegato il Papa, «anche per la pace nei nostri cuori, perché la pace comincia nel cuore».
In precedenza, salutando i fedeli di lingua araba, specialmente quelli provenienti dall’Iraq, dalla Giordania e dall’Egitto, il Papa ha affermato: «Unitevi sempre a Cristo edificando il suo Regno con la fraternità, la condivisione e le opere di misericordia. La fede è una forza potente capace di rendere il mondo più giusto e più bello! Siate una presenza della misericordia di Dio e testimoniate al mondo che le tribolazioni, le prove, le difficoltà, la violenza o il male non potranno mai sconfiggere Colui che ha sconfitto la morte: Gesù Cristo». Oltre all’aspetto religioso, la Santa Sede in questi giorni sta lavorando alacremente per alcune iniziative diplomatiche al fine di scongiurare i venti di guerra che minacciano la Siria e che potrebbero estendersi a tutta l’area del Medio Oriente.
In vista della giornata di digiuno e di preghiera, la Segreteria di Stato infatti ha invitato gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede a un briefing che si svolgerà giovedì mattina, 5 settembre, per informare il Corpo diplomatico sui significati dell’iniziativa. «La Segreteria di Stato», ha affermato padre Federico Lombardi, «oltre ad invitare gli ambasciatori per il briefing di giovedì, ha contattato tutte le Conferenze episcopali del mondo per dare informazioni sull’iniziativa di papa Francesco e assicurarsi che siano state recepite le sue indicazioni».