Una tregua, che porti alla pace e alla riconciliazione. Dopo l'appello della scorsa domenica a continuare a pregare per la pace in Terra Santa, il Papa, sempre più preoccupato per le notizie che arrivano dal Medio Oriente, ha telefonato personalmente al presidente israeliano Shimon Peres e a quello palestinese Mahmoud Abbas. Con oro ha condiviso le sue «gravissime preoccupazioni nell’attuale situazione di conflitto che coinvolge in modo particolare la Striscia di Gaza e che,in un clima di crescente ostilità, odio e sofferenza per i due popoli, sta seminando numerosissime vittime e dando luogo a una situazione di grave emergenza umanitaria».
Considerando entrambi i presidenti uomini di pace e che vogliono la pace, come aveva già detto in Terra Santa e come ha ribadito con l'8 giugno in Vaticano durante la preghiera comune per la pace, il Papa ha chiesto a Peres e ad Abu Mazen «di continuare a pregare e di impegnarsi per far sì che tutte le parti interessate e quanti hanno responsabilità politiche a livello locale e internazionale si impegnino per far cessare ogni ostilità, adoperandosi in favore di una tregua, della pace e della riconciliazione dei cuori».
Il Papa ha anche fatto arrivare una lettera di incoraggiamento e vicinanza ai cattolici di Gaza attraverso il parroco Jorge Hernandez. Radio Vaticana informa che il Papa è stato tenuto al corrente di quanto succede a Gaza dal parroco di Beit Jalla, don Mario Cornioli. Don Mario ha spiegato che «il Santo Padre ha ricevuto le notizie sulla situazione della nostra comunità cristiana e ieri sera ha voluto esserci vicino, scrivendo due righe di incoraggiamento, soprattutto assicurando la sua preghiera a padre Jorge, che vive a Gaza e che sostiene proprio fisicamente la piccolissima comunità cristiana. Quando padre Jorge ha ricevuto lo scritto del Papa è stato felicissimo, l’ha comunicato subito a tutti i parrocchiani. Ha dato coraggio e forza non solo alla comunità latina, che comprende 160 persone, ma a tutti i cristiani: anche agli ortodossi. Quindi, padre Jorge ha comunicato a tutti che il Papa è vicino con la preghiera, l’affetto e che non si è dimenticato di loro. Questo ha dato speranza e coraggio a tutti i cristiani che hanno gioito profondamente. Sapere che il Papa li ricorda e prega per loro è una grande consolazione in questi momenti angoscianti, perché Gaza è sotto i bombardamenti, tutto trema. Tutta la notte Gaza è stata bombardata: questa mattina - ci dicono da Gaza - pare che sia stato usato anche il fosforo bianco … Negli ospedali stanno arrivando tanti feriti, nessuno sa come curarli, non si possono curare …
Alle preoccupazioni per il conflitto in Terra Santa si è aggiunta anche la costernazione per la sciagura dell’aereo della Malaysian Airlines nella regione orientale dell’Ucraina». Pregando per le vittime e per le loro famiglie, il Papa ha rinnovato l'appello perché anche in quella regione segnata da forti tensioni ci si impegni per «trovare soluzioni di dialogo, al fine di evitare ulteriori perdite di vite umane innocenti».