«A
voi giovani dico: non abbiate paura di andare controcorrente, quando
ci propongono questi valori avariati, come un pasto andato a male,
questi valori ci fanno male perché rovinano la vita e tolgono la
speranza. Avanti, siate coraggiosi e andate controcorrente e siate
fieri di farlo!».
Usa un'immagine delle sue, molto realistica, papa
Francesco all'Angelus per spronare i cristiani, a cominciare dai
giovani, a non avere paura di «andare controcorrente». Lo fa alla
fine, al termine della preghiera in latino, parlando a braccio dopo aver letto
il testo scritto che aveva preparato.
Francesco
parte dal Vangelo del giorno in cui Gesù dice ai suoi discepoli:
«Chi vuole salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la
propria vita a causa mia la salverà».
«Ma
che cosa significa», si è chiesto il pontefice, «perdere la vita
per causa di Gesù?».
La
riflessione di Francesco si concentra sulla straordinaria
testimonianza di fede, amore e fedeltà offerta dai martiri. Non solo
coloro che sono saliti agli onori degli altari ma anche i tanti
martiri della quotidianità, sconosciuti ai più: «C'è una schiera
immensa di uomini e donne che hanno sacrificato la vita per rimanere
fedeli a Gesù Cristo e al suo Vangelo», spiega il Papa, «e la
Chiesa di oggi è piena di martiri, più che nei primi secoli».
Poi
aggiunge: «Ma c’è anche il martirio quotidiano, che non comporta
la morte, ma è anch’esso un perdere la vita per Cristo, compiendo
il proprio dovere con amore, secondo la logica di Gesù, la logica
del dono, del sacrificio».
Il
martirio, ossia la testimonianza di una vita spesa per Cristo,
secondo il Papa, è un'esperienza feriale, quotidiana per tanti
cristiani: «Quanti papà e mamme ogni giorno mettono in pratica la
loro fede offrendo concretamente la propria vita per il bene della
famiglia! Quanti sacerdoti, frati, suore svolgono con generosità il
loro servizio per il regno di Dio! Quanti giovani rinunciano ai
propri interessi per dedicarsi ai bambini, ai disabili, agli
anziani…».
Non solo cristiani, dice il Papa, ma anche tanti non
cristiani oggi «perdono la propria vita per la verità. E Cristo ha
detto “Io sono la verità”, quindi chi serve la verità serve
Cristo».
Tra i martiri da prendere ad esempio per la propria
vita secondo il Papa c'è san Giovanni Battista, che si festeggia
lunedì, 24 giugno. «Giovanni», ha affermato il Papa, «ha
consacrato tutto se stesso a Dio e al suo inviato, Gesù. Ma alla
fine è morto per la causa della verità, quando ha denunciato
l’adulterio del re Erode e di Erodiade. Quante persone pagano a
caro prezzo l’impegno per la verità! Quanti uomini retti
preferiscono andare controcorrente, pur di non rinnegare la voce
della coscienza, la voce della verità!».
Poi saluta i migliaia di fedeli presenti sotto il sole
di Piazza San Pietro augurandogli, come fa ogni domenica, «buon pranzo».
Dopo l'Angelus il Papa si è recato alla stazione ferroviaria vaticana per incontrare gli oltre 300 bambini, italiani e stranieri, provenienti in treno da varie case famiglie e istituti di tutta Italia in un evento organizzato appositamente dal Cortile dei gentili.
Francesco si è intrattenuto con i bambini per più di mezz'ora, ha risposto alle loro domande, poi ha chiesto: «Non avete paura del caldo, voi?». E i bambini in coro: «No, per vedere te no».