All'indomani della prima presentazione italiana dell'ospedale gonfiabile con cui l'equipe di Medici senza frontiere risponde ad emergenze e catastrofi, avvenuta a Sassuolo in occasione del Festival della filosofia, vale la pena spiegare cos'è e come funziona: il "tour", d'altronde, prosegue toccando nelle prossime settimane San Vito Lo Capo (Trapani) dal 24 al 29 settembre con il Cous cous fest, a Ferrara dal 4 al 6 ottobre per il Festival di Internazionale presso il Giardino delle Duchesse e infine a Bergamo dal 10 al 20 ottobre per il Festival della Scienza. Perché andarci?
È semplice, per imparare e capire quale genere di impegno, di fatica e di insidie si celano dietro ogni emergenza umanitaria: vere e proprie corse contro il tempo che gli operatori di Medici senza frontiere sperimentano direttamente ogni volta che nel mondo si verifica una catastrofe naturale e là dove le guerre mettono a rischio la vita di interi popoli.
«L'ospedale gonfiabile - spiega Gabriele Eminente, direttore generale di Medici senza frontiere Italia - nasce per dare una risposta concreta e soprattutto immediata. Lo proponiamo in Italia per far capire al pubblico che cosa vuol dire garantire cure mediche in contesti di emergenza come il terremoto ad Haiti o il conflitto in Siria. proprio questi due scenari sono quelli proposti ai visitatori che, vestendo i panni dei nostri operatori umanitari, potranno immergersi nella realtà di MSF, un'organizzazione in grado di intervenire nelle emergenze umanitarie grazie alla propria capacità logistica, alla professionalità del proprio staff e all'esperienza maturata in oltre 40 anni di attività».
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