Un momento della serata di premiazione
È arrivata ormai alla quarta edizione il Premio giornalistico dedicato a Giuseppe Zilli, in memoria del sacerdote Paolino, storico direttore di Famiglia Cristiana, morto nel 1980 e originario di Fano Adriano (Teramo).
Proprio nel piccolo paese abruzzese, collocato quasi misticamente ai piedi del massiccio del Gran Sasso, sabato 5 luglio si è svolta la cerimonia di premiazione, condotta da Germana D’Orazio e Lucio Caracciolo, direttore di Limes e presidente della giuria del premio (di cui fa parte, tra gli altri, anche il direttore di Famiglia Cristiana don Stefano Stimamiglio).
Cinque i giornalisti premiati, volti noti e meno noti ma tutti estremamente competenti nel loro settore. Per il giornalismo cartaceo è stato premiato Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera. Superflua la presentazione di Fontana, da oltre 10 anni direttore del quotidiano più diffuso in Italia, che ha ribadito la rilevanza della figura di Zilli e del giornalismo cattolico nel nostro Paese, come voce autorevole ancora oggi e contributore del dibattito pubblico.
Per quello televisivo è stato insignito del premio Zilli l’inviato della Rai Roberto Chinzari, che vediamo spesso in collegamento direttamente da Palazzo Chigi, che ha raccontato qualche aneddoto legato alla sua professione. Per il giornalismo web ha ricevuto il riconoscimento l’ambientalista Letizia Palmisano, che ha spiegato come, quasi per caso, ha incontrato da giovane la sua vocazione giornalistica, partendo proprio dalla sua passione per l’ambiente. Oggi è una delle professioniste dell’informazione più accreditate nel suo campo.
Per quello radiofonico ha ricevuto il premio Isabella Piro di Radio Vaticana, testata che, per la cronaca, è stata fondata nel 1931, proprio come Famiglia Cristiana.
Infine, il premio alla carriera giornalistica è stato assegnato a Corrado Augias, che da remoto ha spiegato come le notizie vanno sempre contestualizzate, cosa che i social omettono di fare, aumentando di molto il rischio della disinformazione e, quindi, la tenuta democratica. La sua conclusione è che, contrariamente a quanto dice chi propende per la disintermediazione totale dell’informazione, la professione giornalistica è oggi quanto mai indispensabile.
La gratitudine va a chi si sta prodigando da diversi anni per organizzare il premio, pensato anche per porre all’attenzione della collettività il problema dell’abbandono delle cosiddette “terre alte”, costellate di paesi come Fano Adriano, sempre più anziane come media d’età e destinate, se non si pone il problema al centro della politica, a essere abbandonate nel tempo. Il pensiero grato va, quindi, al sindaco di Fano Adriano, Luigi Servi, e a Stefano Pallotta, presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Abruzzo e oggi consigliere nazionale dell’Ordine.