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venerdì 04 ottobre 2024
 
 

Il primo Angelus del Giubileo: «Il cristiano autentico è misericordioso»

08/12/2015  L'incontro caloroso con il papa emerito Benedetto. L'apertura della Porta Santa. Poi, Francesco s'è affacciato alla finestra: «Non si può capire un cristiano vero che non sia misericordioso come non si può capire Dio senza la sua misericordia. Essa è la parola-sintesi del Vangelo. E’ il tratto fondamentale del volto di Cristo».

L'incontro caloroso con il papa emerito Benedetto. Poi la formula di rito: «Apritemi le porte della giustizia», «per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa Signore». Papa Francesco ha inaugurato ufficialmente il Giubileo della misericordia spalancando la Porta Santa della basilica di San Pietro. Il mosaico di Petrus sovrasta la Porta mentre Bergoglio, con la croce a stile usata da Paolo VI e con il piviale che fu di Giovanni Paolo II, attraversa San Pietro fino all'altare. Benedetto XVI entra dopo di lui e di nuovo c'è l'incontro cordiale con Francesco.
La schola cantorum  intona l'inno del Giubileo "Misericordes sicut pater" e poi, davanti all'altare della Confessione, papa Francesco prega prima di impartire la benedizione:
«Padre Santo ricco di misericordia e grande nell'amore, ti lodiamo con tutto il cuore e ti rendiamo grazie per la sovrabbondanza dei tuoi doni. Guarda a noi, ce in questo giorno abbiamo aperto la Porta Santa e lieti abbiamo dato inizio al tempo giubilare. Concedi, ti preghiamo, a tutti coloro che varcheranno la Porta della Misericordia, con animo pentito, rinnovato impegno e filiale fiducia, di fare viva esperienza della tua tenerezza paterna e di ricevere la grazia del perdono per testimoniare, in parole e opere, il volto della ta misericordia, gesù Cristo nostro Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli». 

L'Anno Santo della misericordia è cominciato. E, mentre i primi pellegrini varcavano la Porta di San Pietro, papa Francesco si è affacciato alla finestra del palazzo apostolico per l'Angelus. A tutti ha indicato Maria come modello di misericordia. Lei che, «pur vivendo nel mondo segnato dal peccato, non ne viene toccata: è nostra sorella nella sofferenza, ma non nel male e nel peccato. Anzi, il male in lei è stato sconfitto prima ancora di sfiorarla, perché Dio l’ha ricolmata di grazia», ha detto  Francesco. Nel giorno dell'Immacolata Bergoglio ha ricordato che «l'Immacolata Concezione significa che Maria è la prima salvata dall’infinita misericordia del Padre, quale primizia della salvezza che Dio vuole donare ad ogni uomo e donna, in Cristo. Per questo l’Immacolata è diventata icona sublime della misericordia divina che ha vinto sul peccato. E noi, oggi, all’inizio del Giubileo della Misericordia, vogliamo guardare a questa icona con amore fiducioso e contemplarla in tutto il suo splendore, imitandone la fede».

E' Maria che può aiutarci a capire la misericordia, «come distintivo del cristiano. Non si può capire un cristiano vero che non sia misericordioso come non si può capire Dio senza la sua misericordia. Essa è la parola-sintesi del Vangelo. E’ il tratto fondamentale del volto di Cristo: quel volto che noi riconosciamo nei diversi aspetti della sua esistenza: quando va incontro a tutti, quando guarisce gli ammalati, quando siede a tavola con i peccatori, e soprattutto quando, inchiodato sulla croce, perdona». Il Papa ha esortato a «non avere paura. Lasciamoci abbracciare dalla misericordia di Dio, nulla è più dolce della sua misericordia, lasciamoci accarezzare da Dio». E mentre  ha salutato i soci dell'Azione cattolica che oggi rinnovano l'adesione all'Associazione, papa Francesco ha ricordato l'appuntamento del pomeriggio a piazza di Spagna dove il Papa si recherà come atto di devozione filiale nei confronti della Vergine Maria.  

 
 
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