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lunedì 09 settembre 2024
 
devozione
 

Il prossimo ottobre a Riese, nel trevigiano, la “Peregrinatio corporis” di San Pio X

14/07/2023  Un evento straordinario che permetterà di conoscere meglio la figura di un Papa che in un tempo difficile ha guidato la Chiesa universale

Il cardinale Sarto al tempo in cui fu Patriarca di Venezia (foto del Seminario Vescovile di Treviso).
Il cardinale Sarto al tempo in cui fu Patriarca di Venezia (foto del Seminario Vescovile di Treviso).

Si tratta di uno di quegli eventi che, in un tempo di oblio come il nostro, servono per fare memoria della storia. In questo caso di un Papa santo – Pio X, al secolo Giuseppe Melchiorre Sarto – e del luogo che il 2 giugno 1835 gli ha dato i natali, Riese Pio X, in provincia di Treviso, non lontano da Castelfranco Veneto. L’occasione è data dal 120° anniversario della sua elezione al soglio pontificio, avvenuto a Roma il 4 agosto 1903. Proprio a Riese dal 6 al 15 ottobre prossimi le spoglie mortali di papa Sarto torneranno “a casa” in una “peregrinatio corporis” che, nel suo genere, è un evento rarissimo. È accaduto poche volte prima di oggi, infatti, che i resti di un pontefice lascino Roma in un pellegrinaggio che vuole coinvolgere le comunità locali, animarle culturalmente e dare l’occasione per alimentare la fede delle persone, nonché per conoscere meglio la storia dei loro luoghi. Gli unici precedenti riguardano sempre Pio X, che nel 1959 fu riportato a Venezia (la diocesi di cui il futuro papa Sarto fu Patriarca dal 1893 al 1903, quando il Conclave lo elesse Papa) e nel 2018, quando le spoglie di Giovanni XXIII tornarono nella natia Sopra il Monte, in provincia di Bergamo.   

La casa natale di papa Pio X (foto Seminario Vescovile di Treviso).
La casa natale di papa Pio X (foto Seminario Vescovile di Treviso).

La figura di papa Sarto è legata a un periodo storico molto complesso, sia dentro che fuori la Chiesa. Ad intra si ricorda la sua controversa lotta al Modernismo, che gli è valso il titolo di “papa tradizionalista”. Il Modernismo fu un movimento, sorto all’inizio del XX secolo, che cercò di ripensare la fede cristiana alla luce dello sviluppo delle scienze. Fu molti anni dopo il Concilio Vaticano II (1959-1965) a cercare, pur anche tra tanti contrasti, una conciliazione tra scienza, modernità e fede. Ma a Pio X si ascrive anche il merito dell’avvio della riforma del Codice di diritto canonico (terminato il 1917, tra anni dopo la sua morte), la redazione dei un nuovo Catechismo (che da lui prenderà nome) e la riforma della Curia romana.

Tornando all’evento, esso è stato reso possibile grazie al lavoro di molti mesi e alla sinergia tra Diocesi di Treviso, su cui insiste Riese, la Fondazione Giuseppe Sarto e lo stesso Comune di Riese Pio X. Il programma, reperibile sul sito dell'evento (su cui sarà possibile prenotare la visita, in particolare per le parrocchie e i gruppi organizzati), prevede la traslazione dell’urna dalla Basilica di San Pietro, in Vaticano, alla cattedrale di Treviso nel pomeriggio di venerdì 6 ottobre, dove rimarrà fino al pomeriggio di sabato 7. Successivamente sarà accolta prima nella chiesa arcipretale di Riese Pio X e poi nel santuario della Madonna delle Cendrole, dove rimarrà fino a domenica 15. Molti gli eventi e le iniziative pastorali, grazie ai quali i fedeli potranno venerare e approfondire la figura del santo papa trevigiano.

Uno scatto della presentazione dell'evento avvenuto nell'episcopio di Treviso il 7 giugno scorso.
Uno scatto della presentazione dell'evento avvenuto nell'episcopio di Treviso il 7 giugno scorso.

L’iniziativa è stata presentata in Vescovado a Treviso lo scorso 7 giugno, alla presenza di numerosi sacerdoti, dei direttori degli uffici diocesani e di diverse autorità civili e militari, tra le quali il prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, il consigliere della provincia di Treviso, Roberto Fava, il questore di Treviso, Manuela De Bernardin, e il sindaco della città, Mario Conte. Il presidente della Regione, Luca Zaia, che ha concesso il patrocinio all’iniziativa, ha inviato un messaggio di saluto, nel quale ha ricordato le parole di papa Giovanni XXIII, che mettevano in luce «il carisma, la fede, la capacità di parlare a tutti, e per questo motivo un papa molto amato».

Il vescovo Tomasi ha ricordato quanto detto il 3 giugno scorso da papa Francesco ai pellegrini da Sotto il Monte e Concesio, paesi di nascita di papa Giovanni XXIII e di Paolo VI: «Dio non fa santi in laboratorio, li costruisce in grandi cantieri, in cui il lavoro di tutti, sotto la guida dello Spirito Santo, contribuisce a scavare profondo, a porre solide fondamenta e a realizzare la costruzione, ponendo ogni cura perché cresca ordinata e perfetta, con Cristo come pietra angolare».

Appuntamento, dunque, dal 6 ottobre a Treviso e a Riese Pio X.

 
 
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