“Oggi non sono
spaventato, ma preoccupato. Perché se settanta anni dopo l'Olocausto
in Europa dobbiamo ancora proteggere le sinagoghe e le scuole dove
studiano i nostri bambini, vuol dire che il mondo non ha imparato
nulla”. Sono parole di Rav Israel Meir Lau, ex
rabbino capo di Israele e rabbino di Tel Aviv. Rav Lau le rivolge ai
600 studenti romani accorsi ad ascoltarlo all'Auditorum Antonianum in
occasione della Giornata della Memoria.
Accanto a Rav Lau siedono
Piero Terracina e Sami Modiano, due sopravvissuti di
Auschwitz. Anche Rav Lau, 77 anni, da bambino visse l'esperienza dei
campi di concentramento nazisti. Lui riuscì a uscire vivo dal campo
di Buchenwald, ma perse entrambi i genitori e altri membri della sua
famiglia. “Arrivai in Israele”, racconta, “orfano dei miei
genitori, accompagnato da un fratello. Poi lì scoprii di avere un
altro fratello”. La sua storia è raccontata nel libro Dalle
ceneri alla storia, pubblicato da Gangemi editore.
Introdotto dal rabbino
capo di Roma Riccardo Di Segni, che ha invitato ad ascoltarlo
“con timore ed amore”, Rav Lau ha spiegato agli studenti romani
che “il mondo ha capito l'Olocausto solo quando fu pubblicato il
Diario di Anna Frank”. “Solo allora”, dice, “ci fu la prima
identificazione emotiva con la nostra tragedia, perché non si
parlava più di numeri astratti e stratosferici, i 6 milioni di morti
ebrei, i 60 milioni di morti della guerra. No, per la prima volta si
raccontava una storia individuale”.
Nel suo intervento Rav Lau
ha aggiunto: “Spesso la gente si chiede e ci chiede dove era Dio
Onnipotente durante l'Olocausto. Io ribatto chiedendo: dove era il
mondo? Dove erano i capi politici e religiosi? Infatti l'Olocausto
non è cominciato solo durante la seconda guerra mondiale e la guerra
non è partita il 1° settembre del 1939. Hitler aveva già enunciato
le sue idee e il suo programma nel 1923, con il Mein Kampf.
E il mondo non ha reagito. Hitler fu eletto cancelliere nel 1933 non
dai barbari e dai fondamentalisti, ma dal popolo tedesco. Quando nel
novembre del 1938 in Germania furono distrutte un migliaio di
sinagoghe nella Notte dei cristalli, il mondo non reagì. Come non
reagì nel 1941 di fronte al massacro degli ebrei ucraini di Babi Jar
e nel 1942 alla Conferenza di Wannsee, quando i nazisti pianificarono
la 'soluzione finale'. E sapete perché Hitler costruì i campi di
sterminio in territorio polacco invece che in Germania? Perché era
certo che il mondo avrebbe reagito all'Olocausto, bombardando i
campi. Ma il mondo non fece nulla. Non fu bombardata neppure una
delle tante linee ferroviarie sui cui viaggiavano i treni carichi di
ebrei diretti ai campi”.
Nonostante le sue amare
riflessioni, Rav Lau ha voluto salutare gli studenti romani con un
messaggio di speranza: “Vi auguro di incontrarci sempre in buone
occasioni e di sentire gli uni dagli altri soltanto buone notizie”.