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venerdì 20 settembre 2024
 
 

Il rabbino Lau: "Dopo 70 anni il mondo non ha imparato nulla"

26/01/2015  Per la Giornata della Memoria l'ex rabbino capo di Israele incontra 600 studenti romani e mette in guardia contro i rischi dell'antisemitismo ancora diffuso in Europa: "Siamo costretti a proteggere scuole e sinagoghe".

Oggi non sono spaventato, ma preoccupato. Perché se settanta anni dopo l'Olocausto in Europa dobbiamo ancora proteggere le sinagoghe e le scuole dove studiano i nostri bambini, vuol dire che il mondo non ha imparato nulla”. Sono parole di Rav Israel Meir Lau, ex rabbino capo di Israele e rabbino di Tel Aviv. Rav Lau le rivolge ai 600 studenti romani accorsi ad ascoltarlo all'Auditorum Antonianum in occasione della Giornata della Memoria.

Accanto a Rav Lau siedono Piero Terracina e Sami Modiano, due sopravvissuti di Auschwitz. Anche Rav Lau, 77 anni, da bambino visse l'esperienza dei campi di concentramento nazisti. Lui riuscì a uscire vivo dal campo di Buchenwald, ma perse entrambi i genitori e altri membri della sua famiglia. “Arrivai in Israele”, racconta, “orfano dei miei genitori, accompagnato da un fratello. Poi lì scoprii di avere un altro fratello”. La sua storia è raccontata nel libro Dalle ceneri alla storia, pubblicato da Gangemi editore.

Introdotto dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, che ha invitato ad ascoltarlo “con timore ed amore”, Rav Lau ha spiegato agli studenti romani che “il mondo ha capito l'Olocausto solo quando fu pubblicato il Diario di Anna Frank”. “Solo allora”, dice, “ci fu la prima identificazione emotiva con la nostra tragedia, perché non si parlava più di numeri astratti e stratosferici, i 6 milioni di morti ebrei, i 60 milioni di morti della guerra. No, per la prima volta si raccontava una storia individuale”.

Nel suo intervento Rav Lau ha aggiunto: “Spesso la gente si chiede e ci chiede dove era Dio Onnipotente durante l'Olocausto. Io ribatto chiedendo: dove era il mondo? Dove erano i capi politici e religiosi? Infatti l'Olocausto non è cominciato solo durante la seconda guerra mondiale e la guerra non è partita il 1° settembre del 1939. Hitler aveva già enunciato le sue idee e il suo programma nel 1923, con il Mein Kampf. E il mondo non ha reagito. Hitler fu eletto cancelliere nel 1933 non dai barbari e dai fondamentalisti, ma dal popolo tedesco. Quando nel novembre del 1938 in Germania furono distrutte un migliaio di sinagoghe nella Notte dei cristalli, il mondo non reagì. Come non reagì nel 1941 di fronte al massacro degli ebrei ucraini di Babi Jar e nel 1942 alla Conferenza di Wannsee, quando i nazisti pianificarono la 'soluzione finale'. E sapete perché Hitler costruì i campi di sterminio in territorio polacco invece che in Germania? Perché era certo che il mondo avrebbe reagito all'Olocausto, bombardando i campi. Ma il mondo non fece nulla. Non fu bombardata neppure una delle tante linee ferroviarie sui cui viaggiavano i treni carichi di ebrei diretti ai campi”.

Nonostante le sue amare riflessioni, Rav Lau ha voluto salutare gli studenti romani con un messaggio di speranza: “Vi auguro di incontrarci sempre in buone occasioni e di sentire gli uni dagli altri soltanto buone notizie”.

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