Alzi la mano chi non conosce Heidi! Chi non ha adorato - non importa se nei panni di bambino innamorato o di genitore che, con la scusa di non lasciare soli i figli, non ne ha perso nemmeno una puntata - quella bambina a cui le caprette fanno ciao, con quei pomelli rossi sulle guance e con un cuore così?
Stiamo parlando di uno dei personaggi per l'infanzia più amati e diffusi al mondo. Tradotto in oltre cinquanta lingue, 50 milioni di copie stampate, vari film, serie televisive e cartoni aminati, dal 1937 (anno del primo film hollywoodiano con Shirley Temple) al 1977 (quando fu trasmessa la celebre serie televisiva in 52 episodi) hanno creato e alimentato un mito che ha pochi pari. A volte, però, distorcendo, imponendo tagli e riduzioni, adattando, tanto che appare difficile distinguere la Heidi originale, per così dire, dalle sue imitazioni.
A ristabilire la verità ci ha pensato la Donzelli che ha appena mandato in libreria un delizioso volume con il testo di Johanna Spyri e le tavole di Tomi Ungerer, uno dei maestri dell'illustrazione conyemporanea (Heidi, pp. 180, illustrato, euro 23,00), il principale merito del quale è proprio quello di restituire lo spirito autentico del personaggio che si aggira a piedi nudi per i prati, spedita suo malgrado a Francoforte, piena di nostalgia per i suoi amati monti.
Un'occasione da non perdere per rivivere uno dei miti più belli dell'infanzia, tornando all'originale.