Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 11 novembre 2024
 
Religione
 

Il segno di croce al termine della messa

07/06/2017 

MARCO G. - Durante la benedizione alla fine della Messa ho visto un signore che non faceva il segno di croce. Deve farlo solo il sacerdote o anche i fedeli?

Anticamente la benedizione al termine della Messa consisteva nella semplice imposizione delle mani con un’orazione del sacerdote chiamata super populum. Orazioni che la riforma liturgica ha voluto recuperare e che si trovano nel Messale come Preghiere di benedizione sul popolo. Durante queste orazioni i fedeli si inchinano profondamente. Da quando è stata introdotta progressivamente la benedizione trinitaria al termine della Messa (XII-XIII secolo) è venuto talmente spontaneo segnarsi che i libri liturgici non ne fanno neppure esplicita menzione. Che il segno di croce sia sottinteso, sebbene non tassativo, lo dimostra anche il fatto che quando è un laico che guida un rito liturgico egli pronuncia la formula di benedizione finale segnando sé stesso.

I vostri commenti
10

Stai visualizzando  dei 10 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo