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domenica 01 ottobre 2023
 
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Il significato della parola fecondità

24/01/2022  Quando nell'Amoris Laetitia si parla di "amore fecondo" non ci si riferisce alla fertilità, ma si intende la capacità di una coppia di essere generativa, creativa, di incidere nel contesto in cui è inseriti, di promuovere l’altro e la vita degli altri

“L’amore nel matrimonio” e “l’amore che diventa fecondo”: si intitolano così i due capitoli centrali di Amoris laetitia, il quarto e il quinto, che ne costituiscono il cuore, quasi come due facce di un’unica medaglia. La lettera di papa Francesco sull’amore in famiglia indica la relazione coniugale e la fecondità come due dimensioni inscindibili dell’amore. Questo non significa ovviamente che l’amore di coppia è maturo solo se ci sono dei figli, ma che l’apertura e la generatività sono caratteristiche dell’amore stesso. Infatti, «l’amore coniugale non si esaurisce all’interno della coppia» (AL 165): due coniugi che si chiedono in che modo vogliano essere generativi oppure come desiderino dare vita compiono un passo per fare crescere l’amore oltre il puro desiderio di godere e oltre il sacrificio di sé come atto di bravura.

Infatti, con la parola “fecondità” si può intendere la capacità dell’amore di coppia di essere generativo, creativo, capace di incidere nel contesto in cui si è inseriti, di promuovere l’altro e la vita degli altri, capace di mettere al mondo nuove possibilità, di far ripartire relazioni, dare respiro, tracciare prospettive vitalizzanti.

Alla luce di tale orizzonte possono essere letti vari aspetti collegati. Innanzitutto chiedersi come si intende essere generativi è la prospettiva entro cui inserire la nascita di un figlio, evitando così il rischio di viverlo come un possesso, di caricarlo del peso di dover riempire le attese della coppia o di essere genitori tutti presi dal fare i genitori.

In secondo luogo, anche la difficoltà, oggi sempre più diffusa, per molte coppie di dare alla luce un figlio, spinge a non far coincidere la prospettiva generativa con la fertilità. Nello stesso tempo, tale fenomeno domanda di essere affrontato non esclusivamente in modo tecnico, ma tenendo conto della molteplicità di fattori in gioco: i ritmi del corpo, la centralità della relazione di coppia, l’influenza di inquinamento ambientale, stress e stili di vita, lo spazio della sessualità per la relazione stessa. L’esperienza dell’infertilità domanda invece un approccio più ampio, che tenga conto che di tutti i fattori che sono in gioco con la fertilità umana e, in particolare, della stretta connessione con la relazione di coppia. Inoltre, tale desiderio ferito chiede una particolare cura e attenzione anche da parte della comunità ecclesiale.

Infine, sono molteplici le «forme di fecondità che sono come il prolungamento dell’amore che la sostiene» (181): oltre alla generazione di un figlio, l’adozione, l’affido, la chiamata a «sanare le ferite degli abbandonati, a instaurare la cultura dell’incontro, a lottare per la giustizia» (183), a rendere domestico il mondo.

 

 
 
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