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venerdì 16 maggio 2025
 
 

Il silenzio ostile dei cattolici del Pdl

10/10/2013 

“Abolito in commissione giustizia il reato di clandestinità. Ma siamo impazziti?”. Il tweet è della cattolicissima Maria Stella Gelmini, uno dei maggiori esponenti del Pdl, già ministro dell’Istruzione. Avevamo sperato che la tragedia di Lampedusa e il clima politico degli ultimi mesi favorissero una riflessione all’interno del partito di Berlusconi, dove i moderati e i credenti dichiarati abbondano, da Quagliarello a Giovanardi, da Lupi a Formigoni, da Sacconi ad Alfano. Vien quasi da dire “troppa grazia”. Eppure in questi giorni di lutti e tragedie, così come era avvenuto dopo la visita del papa a Lampedusa, non abbiamo sentito una sola voce levarsi contro un reato assurdo che criminalizza chi viene nel nostro Paese in cerca di fortuna, commettendo la sola colpa di sperare in un futuro migliore a costo della vita. Poteva essere il giusto proseguimento di un percorso di emancipazione iniziato con la ribellione agli ordini di scuderia berlusconiani, sfociato con la lista dei senatori favorevoli alla fiducia al governo Letta. Questa ribellione politica poteva trasformarsi anche nell’elaborazione di un pensiero nuovo e diverso rispetto alle cosiddette politiche dell’ “asse del Nord” che aveva visto  il Pdl succube dell'abbraccio mortale della lega Nord. E invece nulla di tutto questo.

Anche in queste ore il loro silenzio si carica addirittura di ostilità, persino di risentimento nei confronti di chi osa sbattere in faccia  a queste maschere del potere la verità e chiede un momento di riflessione. Ancora una volta la “nazione cattolica” perde l’occasione di vedere uniti cattolici liberali e democratici di ogni parrocchia, movimento, estrazione sociale e culturale, in nome dei valori fondanti del Vangelo. Ancora una volta prevalgono le logiche di schieramento. Ai valori cristiani i cattolici del Pdl hanno dimostrato finora di preferire i moduli prestampati.  

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