logo san paolo
venerdì 22 settembre 2023
 
Manchester
 

Manchester, il sindaco devolve parte dello stipendio. Un’idea da rilanciare ai politici italiani?

30/05/2017  Il primo cittadino ha chiesto anche ad aziende, privati, uomini di affari e personaggi di spicco della città di devolvere delle somme, in particolare per i senza tetto. Non solo. Inoltre…

In un periodo di crisi economica, le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese sono tante e per molte anche permettersi un’abitazione dignitosa è un problema. Uno dei paesi “ricchi” dove avere una casa è particolarmente complicato è la Gran  Bretagna, perché gli affitti e i prezzi del mattone sono lievitati negli ultimi anni. In questa situazione di disagio, nasce l’idea innovativa di Andy Burnham (nella foto), eletto a inizio maggio per i democratici sindaco di Manchester (la città, peraltro, colpita nei giorni scorsi dall’attentato terroristico dell’Isis).

 

Convinto della necessità di dover aiutare i suoi concittadini ed elettori, l’uomo politico, che ha un passato come deputato per la circoscrizione di Leigh, ha deciso di destinare il 15 per cento del suo stipendio mensile per finanziare un fondo che servirà a creare spazi abitativi per i più poveri. Il suo programma mira in particolare ai senzatetto, il cui numero è aumentato in modo significativo nella città del nord dell’Inghilterra. Dati relativi a gennaio parlano di una crescita del 41 per cento rispetto all’anno precedente e di un quadruplicamento se si vanno a considerare i numeri del 2010. Secondo un conteggio eseguito qualche mese fa, le persone che dormono per strada in città sono 189, anche se l’impressione delle associazioni di volontariato impegnate su questo fronte è che si tratta di numeri inferiori alla realtà, perché spesso gli homeless sfuggono alle registrazioni nel timore che possano poi trasformarsi in un metodo per allontanarli e danneggiarli.

 

Per il neo sindaco, la città di Manchester ha vissuto il beneficio dello sviluppo economico negli ultimi deici anni, ma adesso avverte una battuta d’arresto, che colpisce soprattutto quelli che sono rimasti indietro nella società, che si è arricchita ma non per tutti nello stesso modo. «Il centro della città è pieno di rifugi di senzatetto, ma non si tratta di qualcosa che si può accettare nel 21esimo secolo», ha dichiarato alla stampa dopo l’esito del voto. Per questa ragione Burnham destinerà il 15 per cento del suo stipendio annuale, che ammonta a 110mila sterline, circa 125mila euro, per creare un nuovo fondo per gli homeless.

 

Il suo, però, deve essere il primo sforzo, visto che Burnham ha chiesto anche ad aziende, privati, uomini di affari e personaggi di spicco della città di devolvere delle somme per questa nuova struttura. Il denaro verrà assegnato alle associazioni che si occupano in prima linea del problema dei senzatetto, ma servirà anche per creare degli alloggi di emergenza o per periodi più lunghi, che saranno assegnati a persone cui verranno poi forniti anche supporto psicologico e una percorso di formazione, perché possano rientrare nella società a testa alta.

 

L’idea del sindaco filantropo è anche quella di cercare di convincere i costruttori di case a cambiare le loro prospettive, dal momento che negli ultimi anni sono stati privilegiati progetti di lusso a dispetto di programmi abitativi per i meno abbienti.

 

L’altra provocazione del sindaco è stata quella di invitare chi ha appartamenti vuoti o sfitti ad affidarli a organizzazioni di volontariato che si occupino di assegnarli temporaneamente, magari solo per sei mesi, ai senzatetto, mentre compiono un programma di reinserimento nella società. Un’idea lanciata anche in Italia, sulla quale, però, per il momento, non sono però arrivate risposte.

I vostri commenti
4

Stai visualizzando  dei 4 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo