Ammesso che il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, una volta insediato alla Casa Bianca dopo il giuramento del 20 gennaio 2017, realizzi in modo concreto le promesse elettorali, e non si riduca invece a più miti consigli e a una realpolitik più saggia, come sembra già preannunciare la sua volontà di non buttare alle ortiche l'intera riforma sanitaria di Obama, ma di salvarne alcune parti, troverà sulla sua strada il sindaco di New York, Bill De Blasio, del Partito Democratico, il cui motto ricorda il celebre "Resistere, resistere, resistere".
Il primo cittadino di Manhattan, infatti, ha già annunciato che resisterà ai piani più controversi di Donald Trump sull'immigrazione se il presidente eletto deciderà di metterli in pratica. Il sindaco newyorchese ha promesso che farà di tutto per non aprire al miliardario che ha sconfitto Hillary Clinton il database di New York con le identità di oltre 850 mila immigrati illegali, dunque clandestini per le severe regole anti immigrazione degli Stati Uniti, che vivono in città.
Il database non verrà aperto a Trump senza "una vera e propria lotta", ha assicurato, precisando che qualsiasi proposta che sarà vista come "una minaccia per i newyorkesi verrà affrontata". Nel 2015 nella Grande Mela è stata istituita una sorta di carta di identità per gli immigrati senza un regolare visto che prova la residenza, e si può ottenere fornendo pochissima documentazione. E per questo è accessibile a quasi mezzo milione di illegali.