Un momento tutti insieme col sorriso. È stato questo lo spirito che ha animato l’iniziativa “Pranzo solidale”, organizzata dalla Questura di Milano alla Caserma Garibaldi del capoluogo lombardo, insieme a Caritas ambrosiana e ad alcune realtà attive nel campo sociale, per dare qualche ora di svago a bambini in situazione di disagio. Questi incontri stanno diventando una bella tradizione per ritrovare lo spirito più autentico del Natale. È stato bello vedere un sorriso di gioia sul volto di Maria, profuga con la mamma Oksana dai territori martoriati del Donetsk, occupato dai russi. Ci ha emozionato vedere il piccolo Steven Noe, nato 4 mesi fa, in braccio a mamma Laurentin, che con papà Tchoufak è approdata nel 2021 a bordo di un insicuro barcone sulle coste della Sicilia alla ricerca di una vita più dignitosa. Il bimbo è arrivato dopo tanta attesa e alla sua nascita a Casa Monluè, una realtà promossa da Caritas ambrosiana dove la famiglia è ospite da un anno, è stata grande festa.
All’evento c’era anche suor Damaris Rodriguez, religiosa di origine messicana che da tempo lavora alla parrocchia del Sacro Cuore a Ponte Lambro, in un quartiere della periferia problematica di Milano. In un tavolo, con occhi solo per Geronimo Stilton e la sua “mamma”, Elisabetta Dami, c’erano Oscar e Armando del Salvador, Dominic e Mariapaz del Perù, Francesco e Koura, senegalese di religione musulmana. «La maggior parte di questi ragazzi vive in situazione di povertà», racconta la religiosa. La parrocchia aiuta le loro famiglie con pacchi viveri e denaro, ma anche con il doposcuola, il gioco e il catechismo per cercare di sottrarli a un possibile futuro di droga e delinquenza.
Chi ha voluto fortemente l’evento è stato il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, che ha spiegato cosa lo ha spinto a far incontrare il personale della Polizia di Stato, alcuni operatori sociali e, soprattutto, i bambini: «Desideriamo rinforzare il legame con enti e associazioni con cui operiamo quotidianamente, per dare sempre maggiore efficacia alla nostra azione. È necessario, infatti, fare squadra non solo con le istituzioni, ma anche con chi si occupa delle persone a cui sono rivolti i servizi della Polizia di Stato. Con la partecipazione di Famiglia Cristiana e accompagnati dalle canzoni del Coro della Questura, la mensa della Polizia di Stato è divenuta uno spazio in cui condividere sorrisi e partecipare alla gioiosa curiosità dei nostri giovani amici».
Anche lo scorso anno avevamo partecipato a questa lodevole iniziativa, organizzata allora con alcune persone senzatetto. È, del resto, la stessa ispirazione che anima il progetto di solidarietà che abbiamo pensato per questa ricorrenza: “Un Natale di Valore”. L’impatto con chi è in difficoltà e che, spesso, non ha voce spinge, «se si parla e si ascolta col cuore» – come ha sottolineato il Papa negli ultimi messaggi dedicati alla Giornata mondiale della comunicazione –, a porgere con generosità la propria mano. Lo stesso Francesco nell’omelia per la festa della Madonna di Guadalupe ha ricordato che la vera fede sprona a mettere «i fratelli più piccoli» davanti a tutto, proprio come fece Juan Diego, il santo veggente che per assistere lo zio malato non si presentò all’appuntamento con Maria. Lei, però, ne fu felice, perché «noi tutti possiamo costruire il santuario di Dio, portando Lui a chi ne ha bisogno».
Da sempre la nostra testata (vedi box a pag. 42) è accanto alle persone bisognose attraverso una serie di attività e a tutte le famiglie, offrendo non solo notizie su attualità, Chiesa, cultura e spettacolo, ma da molti anni trovandosi in prima linea nel raccontare la carità, il bene e le iniziative di aiuto verso il prossimo. Siamo, infatti, certi che la bontà sia contagiosa, che anche lo scenario più cupo non deve indurci al pessimismo o all’arrendevolezza. Così, abbiamo pensato, rinnovando l’iniziativa dello scorso anno, a qualcosa di concreto per stare vicino a chi (e le percentuali sono sempre in aumento…) si trova in difficoltà persino nel fare fronte alle spese di prima necessità. “Un Natale di Valore”, dunque, perché grazie alle “Aziende di Valore” e alla loro sensibilità verso le emergenze sociali riusciremo a far passare un Natale sereno a chi ci tende la mano. “Un Natale di Valore” racconta le buone pratiche di responsabilità sociale delle aziende italiane e, nello stesso tempo, va in aiuto alle famiglie che affrontano la povertà: con l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII forniremo pasti caldi e aiuti alimentari a chi non potrà festeggiare in famiglia il Santo Natale. Un obiettivo che può essere sintetizzato nel motto: «Fai del bene raccontando il bene».
In collaborazione con la concessionaria di pubblicità Piemme, quindi, in occasione del Natale è stata proposta alle aziende che credono nella responsabilità sociale la possibilità di raccontare le iniziative che hanno realizzato in questo campo, l’etica e i valori che le animano, le motivazioni che le hanno spinte a scegliere un’area di intervento piuttosto che un’altra. Esperienze da far conoscere perché dimostrano con i fatti che la logica del business non è assolutamente inconciliabile con lo spirito umanitario, che esiste un concetto più ampio e più vero di benessere e che non è impossibile realizzare tutti insieme quella “economia umana”, o “ecologia integrale”, di cui ha parlato più volte il Papa.
Le storie che vi proponiamo nell’inserto da pag. 47 a pag. 65 sono quelle delle 11 aziende che hanno aderito alla nostra iniziativa. La metà dei ricavi pubblicitari netti così raccolti sarà devoluta al progetto “Un pasto al giorno” dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (vedi pag. 44). Tutti noi possiamo in queste feste dare un sorriso a chi soffre: è questo il nostro augurio.