Il presente contratto viene stipulato tra ……………………………………………………, della classe 3° BS, e il prof. Ariot, docente della classe stessa, e ha il compito di stabilire le basi relazionali e un clima di mutuo rispetto affinché sia favorita la relazione didattico educativa. Con la firma e la sottoscrizione del presente contratto mi impegno a rispettare i punti seguenti consapevole che il non rispetto comporta una netta modulazione del rapporto didattico educativo e conseguenti azioni e scelte da parte dell’insegnante.
Mi impegno quindi a rispettare i seguenti punti: 1. La classe è un gruppo di persone con bisogni in parte comuni e in parte differenti. Ne sono consapevole e accetto di accogliere le diversità espresse dai miei compagni senza giudicarle a priori e senza fare in modo che queste diversità possano diventare un alibi per eventuali mancanze di rispetto.
2. La classe è un gruppo, una comunità interessata a individuare e mantenere un clima favorevole all’apprendimento, alla condivisione emotiva, all’aiuto reciproco.
3. La classe ha bisogno che ognuno dei suoi membri si impegni al massimo per garantire di poter procedere verso l’obiettivo finale: il successo educativo, relazionale, formativo e d’apprendimento.
4. La classe è ospitata in un’aula, patrimonio di tutti, che anche grazie a me potrà migliorare e trasformarsi in positivo, nel rispetto delle regole della scuola. Mi impegno a mantenerla pulita, funzionale, in ordine e a dare il mio contributo per miglioramenti che possano essere funzionali alla creazione di un clima favorevole all’apprendimento.
5. I miei compagni possono aiutarmi e avere bisogno del mio aiuto. Mi concentrerò non solo sul mio successo ma sul successo dell’intero gruppo, rendendomi disponibile ad aiutare chi ha bisogno nei campi in cui sono eccellente, e a chiedere aiuto dove ne necessito.
6. L’insegnante non è un nemico ma un membro della stessa squadra. E’ il nostro capitano e ci fornisce i suggerimenti per vincere la partita. La sua vittoria è anche la nostra vittoria. La nostra vittoria è anche la sua.
7. Mi fido delle proposte dell’insegnante. Se ho un dubbio, se penso che un percorso o un progetto non siano chiari, posso esprimere i miei dubbi o le mie perplessità, purchè in modo educato, nel rispetto dei compagni e dell’insegnante.
8. Posso contattare l’insegnante via mail per chiarimenti o dubbi, ma non userò questo strumento in modo pressante. Non posso pretendere di avere risposte nel giro di poche ore e per correttezza non posso esplicitare richieste di spostamenti di interrogazioni o compiti in classe il giorno prima attraverso questo strumento. Le comunicazioni importanti si faranno a voce.
9. Durante le ore di supplenza, mi impegnerò nell’anticipare i compiti per casa, lo studio pomeridiano o ripassare per una prova di verifica, evitando di disturbare compagni e insegnante supplente.
10. Verrò a scuola abbigliato in modo adeguato. Posso scegliere lo stile che preferisco, sentendomi rappresentato da un modello estetico o da un altro, ma non mi dimenticherò di essere in uno spazio di formazione. Non confonderò la scuola con una palestra, una piscina, una discoteca. Eviterò quindi pantaloni corti, strappati in modo diffuso, canottiere, scollature eccessive o gonne troppo corte, nel rispetto mio e della comunità apprendente.
11. Comprendo che, in alcuni casi, il silenzio è fonte di serenità e può aiutare il raggiungimento degli obiettivi di una classe di studenti. Quando invece è possibile o necessario parlare, non sarà necessario gridare. Un tono di voce non invadente aiuta gli altri a recepire il messaggio.
12. Sfrutterò al 100% il momento delle assemblee di classe. In questo momento espliciterò i miei dubbi e i miei consigli su come affrontare eventuali problemi.
13. Se sento che c’è qualcosa che non va, lo posso far presente al docente con cui sento ci sia un rapporto più trasparente e facilitato. È importante esplicitare i propri disagi per poter far fronte al loro eventuale sviluppo.
14. Sono consapevole che molte mie azioni sono regolate dal codice civile e dal codice penale. L’utilizzo improprio di smartphone e dispositivi vari, la pubblicazione di foto senza il consenso o atti di bullismo e cyber bullismo diventano questioni di diritto e non solo di buona educazione.
Letto e firmato
12/09/2018