Partendo da alcune parole evocative, il testo scritto da Matteo Bussola parla ai giovani, ma non solo, di quelli che dovrebbero essere i principi cardine di un rapporto d'amore, basato sul rispetto dell'altro e non sull'idea di possesso.
Ascolta, è la prima parola. Una donna che ti parla, si fida di te; non trattarla mai con sufficienza o con fastidio. C’è differenza tra lamentarsi di te e lamentarsi con te.
Accogli è la seconda, nessuno si merita la violenza di dover aderire ad aspettative altrui. Di essere considerato troppo o troppo poco. Non ancora o non più; facciamolo sentire accolto per quello che è.
Accetta è la terza, non sempre l’amore dura; dopo un percorso condiviso può succedere di dover spezzare un cuore pur di non spezzare noi stessi. Siamo al mondo per fiorire, non per appassire all’ombra di rapporti che non riconosciamo più. Amare significa accettare che le persone siano felici anche senza di te.
Impara è la quarta: l’amore è un lavoro e impararlo è forse la cosa più importante per cui siamo qui. Serve applicazione quotidiana, tu insegni le tue parole, lei insegna le tue; finché non inventerete le vostre…
Verità è la quinta: abbandoniamo gli stereotipi del vero uomo e della vera donna per ambire ad essere uomini veri e donne vere…”.
Accanto è la sesta: una coppia non si fonda sull’attribuire ruoli ma sul condividerli, sullo stare accanto… Quel silenzio è solo ciò che testimonia il tuo amore.
No, è la settima, una parola dura ma che dobbiamo riuscire a pronunciare e che gli altri devono essere pronti a ricevere. L’amore non deve c’entrare mai con il possesso; per questo a volte ‘no’ è la più alta dichiarazione d’amore che si possa fare.
Insieme è l’ottava, una parola che può sembrare un po’ fuori moda… È la più preziosa, sulla quale investire per il futuro. Ciò che conta è ricominciare a guardare gli uni negli occhi degli altri e ciò che sceglieremo di vedere dipenderà solo da noi.