Si rinnova così una
tradizione, che risale al 1926, per guide e scout da ogni parte del
mondo che festeggiano la ricorrenza con una "riflessione"
sul guidismo e sullo scoutismo, e con un pensiero rivolto agli scout
e alle guide negli altri Paesi, donando simbolicamente un “penny”
per aiutare lo sviluppo del movimento nel mondo.
Questa attività,
nata spontaneamente dopo la seconda guerra mondiale e diretta ad
aiutare le guide nei Paesi più colpiti, tra cui figurava l'Italia,
ora chiama lo scoutismo italiano all'azione verso gli altri. Come?
Con la comprensione dei problemi che come cittadini partecipi, nel e
per il mondo, devono affrontare anche attraverso la raccolta di
risorse per aiutare lo sviluppo dei movimenti che si richiamano al
fondatore.
La FIS (Federazione
Italiana dello Scoutismo), ha scelto da tempo di mettere al centro
del Thinking Day del 22 febbraio gli “Obiettivi di Sviluppo del
Millennio (MDG - Millennium Development Goals), ancor prima che
venissero adottati come tema per i prossimi tre anni
dall'Organizzazione mondiale per il guidismo e lo scautismo femminile
(WAGGGS)".
Otto obiettivi
specifici individuati nel 2000 al Millennium Summit
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Obiettivi da concretizzare
entro il 2015. Obiettivi al fotofinish dunque , particolarmente
ambiziosi : "Sradicare la povertà estrema e la fame, garantire
l’educazione primaria universale, promuovere la parità dei sessi e
l’autonomia delle donne, ridurre la mortalità infantile,
migliorare la salute materna, combattere l’Hiv/Aids, la malaria e
altre malattie, garantire la sostenibilità ambientale, sviluppare un
partenariato mondiale per lo sviluppo".
Per gli Scout di tutto
il mondo gli "Obiettivi del millennio per lo sviluppo" e il
Thinking day non sono altro che nomi diversi per la stessa sfida:
"Lasciare il mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato".
"In questa
giornata - hanno ricordato Barbara Calvi e Roberto Cociancich,
commissari internazionali della Federazione italiana dello scoutismo
(FIS) - dovremo dimostrare di saper unire il nostro pensiero alla
capacità di creare sinergie per conoscere, creare maggiore
consapevolezza e raccogliere fondi al fine di essere più efficaci
nella ricerca, nella cura e nella prevenzione di malattie che tanto
incidono nella vita di milioni di persone".