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lunedì 07 ottobre 2024
 
Pellegrinaggio
 

Napoli, al binario 11 parte il treno di Padre Pio

24/09/2020  Il viaggio in occasione della festa di Padre Pio. Cento pellegrini su un treno storico dalla città partenopea a Pietrelcina. Viaggiare "lenti" per scoprire i luoghi del Santo e se stessi

“Scusi ci scatta una foto ricordo? Vogliamo mandarla al nostro nipotino”. Al binario 11 della stazione ferroviaria di Napoli una coppia con tanti anni di matrimonio alle spalle chiede ad un giovane di scattare la prima fotografia della giornata davanti al treno storico ‘Centoporte’ degli anni ’30 messo a disposizione dalla Fondazione Ferrovie dello Stato. A bordo di quel treno i nonni raggiungeranno Pietrelcina. E lì scatteranno ancora e ancora tante altre foto da mostrare a casa al loro bambino curioso. Ma soprattutto quei nonni, affideranno il loro nipotino alla protezione di Padre Pio, nelle loro preghiere c’è tutto l’amore per la famiglia. Un pellegrinaggio speciale quello del tour operator Istituti Religiosi di Roma diretto da Andrea Misuri che ha visto la collaborazione di Fondazione FS, provincia di Benevento, Comune di Pietrelcina guidato dal sindaco Domenico Masone e ACaMIR (Agenzia Campana Mobilità Infrastrutture e Reti) - Regione Campania.

Un viaggio che in occasione della Festa settembrina di Padre Pio, in cui ricade il 52esimo anniversario della morte del Santo, ha accompagnato circa un centinaio pellegrini che hanno potuto vivere un’esperienza molto particolare a bordo del treno storico dove sono stati anche coccolati grazie alle degustazioni di prodotti tipici locali a cura dell’Associazione per lo Sviluppo Locale Sostenibile Sannio Europa. E così molti fedeli sono partiti stringendo nelle mani il loro Rosario e i libretti per la preghiera. Napoli - Aversa - Caserta - Benevento - Pietrelcina.

A bordo del Centoporte Napoli Pietrelcina, incontri ed esperienze (senza cellulare)

In ogni stazione si aggiungono fedeli. A bordo dei vagoni storici solo ciò che è essenziale. Sedili in radica di noce, l’imbottitura comoda dei giorni nostri non è prevista, le cappelliere sono rastrelliere in ferro battuto dove lo spazio per i bagagli è veramente minimal. Ma soprattutto in quel treno non ci sono prese di corrente. Il cellulare non si può ricaricare. E così tutti riscoprono finalmente il piacere di parlarsi. Di confrontarsi. Come Matteo e Lorenzo, 23 e 24 anni uno laureando in fisica e l’altro studente in ingegneria. Il loro dialogo è una scoperta continua. E dura per tutto il tempo del viaggio in treno. Tre ore all’andata e tre ore al ritorno. La mascherina, mantenuta su naso e bocca per rispettare tutte le norme di sicurezza in materia di Covod19, non è un ostacolo. Non smettono di parlare, non smettono di chiedersi cose, di ragionare sulle materie di studio, si concedono alle chiacchiere di Fra Fedele che seduto nello scompartimento accanto a loro cerca di carpire con quale animo si recano verso la meta. Le loro esperienze di vita li hanno portati a compiere delle opere di volontariato e altri pellegrinaggi come quello in Terrasanta dove Matteo in particolare è stato ‘animatore’ per il gruppo di non vedenti. Ma a Pietrelcina non ci erano mai stati. “Siamo credenti e questo viaggio è una bella occasione per ritrovare spiritualità - raccontano i ragazzi che frequentano il gruppo romano della fraternità  Francescana di Betania - la fraternità è molto legata a Padre Pio. Una figura su cui occorre riflettere con calma, bisogna ritagliarsi del tempo per se e viverla con serenità. Lui era luce per gli altri, una fonte spirituale e noi abbiamo il dovere di fermarci e riflettere come poter fare il nostro e nel nostro piccolo illuminare le vite degli altri”.

Il tempo trascorso a bordo del treno si trasforma in un concetto flessibile. “Credo che l'esperienza del pellegrinaggio, del turismo religioso fatto con un treno storico, unisca il gusto della lentezza, al tempo della riflessione e della meditazione per il Sacro”. Lo dice Luigi Cantamessa, Direttore Generale Fondazione FS Italiane, ma è un qualcosa che Don Mauro Colasanti e don Francesco Mattiocco, coordinatore diaconi del Lazio insieme ai suoi pellegrini mettono in pratica. Dopo aver distribuito a tutti un piccolo Rosario del Pellegrino cominciano pregare. Il segno della croce e poi le mani giunte mentre si punta lo sguardo fuori dal finestrino. “Qui è come un ritorno alle origini. Ed è meraviglioso - spiega Don Mauro parroco parrocchia Sant’Antonio di Frosinone e direttore dell’ufficio pellegrinaggio della diocesi di Frosinone Veroli e Ferentino - il tempo che ci si concede è prezioso affinché si possa creare lo spirito di gruppo di quella famiglia in grande che incontra la realtà di fede. Si. Predilige il colloquio interpersonale fin da subito, alla stazione ci si vede negli occhi e questo diventa il modo di familiarizzare, così vengono fuori le situazioni delle persone che hanno bisogno di aiuto e conforto. Ma soprattutto di pregare, perché quando una persone decide di affrontare un pellegrinaggio c’è la chiamata a monte”.

Il treno Napoli - Pietrelcina, un viaggio nei luoghi e nel cuore grande di Padre Pio

  

Umiltà, misericordia e passione. La preghiera dei fedeli che hanno assistito alla messa celebrata una volta giunti a Pietrelcina si è concentrata attorno a questi tre cardini che erano cari a Padre Pio. Concetti ben espressi nella messa celebrata nella chiesa della Madonna della Libera da Sua Eccellenza Monsignor Felice Accrocca l’arcivescovo di Benevento. E proprio l’umiltà la misericordia e la passione hanno caratterizzato anche la vita terrena di Padre Pio. Insieme alle guide turistiche accreditate dalla Regione Campania a disposizione del Tour organizzato dagli Istituti Religiosi, i pellegrini hanno potuto vedere da vicino i luoghi dove il Santo trascorreva le sue giornate. La casa natale, fatta di tante piccole ‘stanze’ sparse lungo una viuzza stretta stretta che sembra il corridoio di una casa moderna. La piccola cucina, la torretta dove il giovane Francesco Forgione si concentrava nei suoi studi, la camera dove dormiva e la chiesetta dedicata a Sant’Anna dove il frate celebrava messa durante gli anni trascorsi a Pietrelcina a causa della sua salute cagionevole. Le ore trascorse a conoscere Padre Pio e il suo paese natale diventano oggetto di riflessione per il viaggio di ritorno verso la stazione di Napoli. Qualcuno crolla per la stanchezza. Ma un piccolo gruppo parla e si confronta. Ci sono Luigi e il fratello Raffaele Belluomo, il primo segretario Campania Masci e il secondo consigliere nazionale che insieme a Fra Fedele Mattera dell’ordine dei frati minori, assistente ecclesiastico regionale del Masci e superiore del convento Sant’Antonio a Teano si scambiano reciprocamente emozioni e sensazioni di quel viaggio che alla fine è sembrato durare un attimo. “Quando ci si concede del tempo la gente che è bisognosa di ascolto e aiuto avverte il conforto necessario per affrontare la vita - spiega Fra Fedele - in questo tempo ci serve semplicità. Quella che ci ha insegnato proprio Padre Pio. La sua autenticità come disse Paolo VI rinnova il cuore di milioni di persone. Padre Pio parla ai cuori. Tutto se vissuto autenticamente è capace di essere strumento di rinnovamento dei cuori. Senza orpelli ed effetti speciali ci si rende conto di quanto per vivere ci basterebbero solo poche cose”. E così infondo comprendere che per vivere ci basta davvero poco è il dono prezioso di una giornata in cui sembra aver viaggiato indietro nel tempo.

Multimedia
Il treno Napoli - Pietrelcina: in pellegrinaggio con il "Centoporte", le immagini
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