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giovedì 01 giugno 2023
 
DON MILANI SUL PALCOSCENICO
 

Don Lorenzo visto dai bambini: la scuola di Barbiana diventa opera teatrale

17/07/2017  Otto bambini rappresentano idee (e attualità) del "prete scomodo": il regista Leo Muscato interpreta così il messaggio del sacerdote toscano.

«Ho scelto otto bambini per rappresentare la scuola di Barbiana, anche se mi occorrevano solo cinque ruoli, ma così, se qualcuno si ammala, posso avere i sostituti; però, durante le prove dello spettacolo, non ho potuto escludere nessuno e tenerlo come riserva, sarebbe stato contrario al pensiero pedagogico di don Milani.» Con queste parole il regista Leo Muscato introduce Il Vangelo secondo Lorenzo, da lui scritto, insieme a Laura Perini, per i cinquant’anni dalla morte del sacerdote, spettacolo che debutta il 20 luglio 2017, nella Chiesa di San Francesco di San Miniato, in occasione della LXXI Festa del Teatro. Prosegue Muscato: «i bambini, da me selezionati, si esibiscono in teatro per la prima volta, hanno tra gli otto e i nove anni e per loro l’allestimento è un’esperienza formativa: gli attori adulti, che lavorano con me, mi dicono che mi relaziono con loro, trattandoli ‘da grandi’, quando spiego loro come interpretare le scene, ma i ragazzini hanno una capacità di comprensione e una fattualità disarmante. Ieri, durante le prove, li ho avvertiti che se uno di loro si ammala, tutti dovranno sapere anche le parti degli altri per essere pronti a sostituirlo, così loro si sono messi sotto il palcoscenico, con le teste appoggiate sulle manine e ora ascoltavano incantati, ora mi davano consigli propositivi, mi è sembrato così di riprodurre realmente la scuola di Barbiana.»

Il regista ha iniziato a documentarsi sulla vicenda umana, sociale e spirituale di don Milani tre anni fa, ed è stato a Barbiana per intervistare ex allievi e raccogliere racconti e testimonianze dirette, oltre a essersi documentato attraverso lettere e i libri scritti da lui e su di lui. Come racconta il regista e autore, originariamente il testo prevedeva quattro atti incentrati: la vita di Lorenzo a Milano, da laico, quando studiava all’Accademia di Brera, la conversione e il seminario e poi i due momenti salienti del suo operato, prima a San Donato di Calenzano, vicino a Firenze, dove insegnava in una scuola popolare di operai e poi il trasferimento a Barbiana, piccola frazione di montagna nel Mugello.

Spiega Muscato: «Per ragioni di durata dell’allestimento, abbiamo potuto realizzare solo due atti, concentrandoci sulle due scuole, quella di Calenzano e quella di Barbiana, evidenziando alcuni episodi significativi per evidenziare, attraverso la recitazione degli attori adulti e dei bambini, il suo operato.

A Calenzano Don Milani, ventiquattrenne, trova una comunità che lavora nelle fabbriche, aiuta gli operai a prendere coscienza dei propri diritti nei confronti degli industriali, accorgendosi, infatti, che la maggior parte dei suoi allievi non capiva neppure le parole dette in chiesa, quindi tanto meno si rendeva conto dei soprusi subiti. Così, costituendo una scuola popolare, offre uno strumento alla gente per capire le situazioni. La sua missione educativa emerge anche nelle sue battaglie politiche, nella lotta contro lo sfruttamento minorile: raccontiamo, per esempio, l’episodio di Mauro, un ragazzino di quattordici anni con il padre che sta morendo, costretto dalla necessità a lavorare in condizioni disumane.

Don Milani, insieme a un magistrato, Gianpaolo Meucci, presidente del Tribunale per i Minorenni di Firenze, considerato il padre del diritto minorile in Italia, cerca di aiutare questo bambino, anche se invano, perché il “padrone”, il commendatore Baffi, che sfruttava tanti giovani, grazie alla sua potenza sociale, di fronte alle rimostranze, mette tutto a tacere e licenzia i bambini, infliggendo una sconfitta a don Lorenzo che aveva solo operato secondo la mentalità cristiana. Il secondo atto è dedicato alla scuola di Barbiana, luogo molto isolato in cui viene costretto a recarsi ma, dopo un primo momento di scoraggiamento, don Milani vince la diffidenza degli abitanti, instaurando un legame con le persone. Il precedente priore, secondo le regole della mezzadria, esigeva il 70% del raccolto, mentre lui chiede solo il 20%, conquistando, grazie a questa rivoluzione, la fiducia dei montanari. Scrive Esperienze pastorali, in cui racconta gli incontri con i suoi amici preti e intellettuali, pur dovendo fronteggiare molte difficoltà, a causa delle persone che lo accusano di eresia, altri, invece, lo sostengono, tra cui il vescovo di Camerino che scrive la prefazione alla sua opera.

La parte più toccante dello spettacolo è rappresentata anche dalla messa in scena del rapporto con i bambini per i quali si batte sempre, come quando protegge un ragazzino che era stato mandato a otto anni a spalare lo sterco in una stalla, poiché la maestra riteneva che fosse un buono a nulla, dato che non era in grado di stare al passo con gli altri. Per i ragazzini come questo, don Milani organizza la sua scuola di Barbiana, scrive Lettere a una professoressa, con la tecnica della scrittura collettiva dei suoi alunni, poiché si rende conto sempre di più che la sua missione è insegnare, così da offrire a tutti una possibilità di riscatto, tramite l’istruzione, come era appunto il fulcro della sua missione pedagogica.»

Leo Muscato, che dopo essersi diplomato in Regia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, ha messo in scena autori classici come Shakespeare, Pirandello e altri contemporanei come Michele Santeramo, conclude: «mi sono innamorato della figura di don Milani, faccio questo lavoro da venticinque anni, ma Vangelo secondo Lorenzo per me è l’esperienza più emotivamente coinvolgente: dare voce in scena a don Lorenzo, che si ostina nelle sue convinzioni, che lotta e prende botte da tutte le parti, ma accusa sempre il colpo, resiste ai dispiaceri con una dolcezza infinita, attribuisce al mio lavoro una giusta connotazione sociale.»

DOVE E QUANDO

VANGELO SECONDO LORENZO, scritto da Leo Muscato e Laura Perini. Regia di Leo Muscato. Scenografia di Federico Biancalani. Costumi di Margherita Baldoni. Disegno luci di Alessandro Verazzi. Con Alex Cendron nel ruolo di Lorenzo Milani e con Alessandro Baldinotti, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Nicola di Chio, Silvia Frasson, Dimitri Frosali, Fabio Mascagni, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Beniamino Zannoni. e con otto bambini nel ruolo degli allievi della scuola di Barbiana. In scena presso la LXXI Festa del Teatro dal 20 al 26 luglio 2017 alle 21,30, Chiesa di San Francesco di San Miniato. Coproduzione Associazione Arca Azzurra Teatro, Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Fondazione Teatro Metastasio, Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato. Info: Fondazione Istituto Dramma Popolare, Piazza della Repubblica 13, San Miniato PI, tel. 0571400955-418289, www.drammapopolare.it, info@drammapopolare.it

 
 
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