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giovedì 24 aprile 2025
 
Vaccini anti-covid
 

Il Veneto potrebbe acquistare 27 milioni di dosi. E attende il "sì" di Arcuri

16/02/2021  Le offerte ricevute dalla Regione per aumentare le scorte sono due, una per 12 milioni e l'altra per 15 milioni di dosi di vaccino. Lo ha dichiarato il presidente Zaia che precisa: "Intermediari verificati, prezzo simile a quello d'acquisto per gli ordini dell'UE e nessuna sottrazione agli stock previsti per i Paesi europei".

Il presidente Luca Zaia in conferenza stampa (foto Il Messaggero)
Il presidente Luca Zaia in conferenza stampa (foto Il Messaggero)

Manca solo il “sì” del commissario Arcuri. Il Veneto potrebbe comprare nel giro di pochi giorni 27 milioni di dosi di vaccino ant-icovid che potrebbero essere condivise con altre Regioni. A tanto ammonterebbero infatti le due offerte, una di 17 e una di 12 milioni di dosi, ricevute dalla Regione, attraverso intermediari di fornitori farmaceutici.  La caccia annunciata dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia a proprie dosi di vaccino, data l’insufficienza di quelle messe a disposizione da Roma, sta dando i primi frutti. L’ipotesi di acquisto in proprio di dosi “extra” era stata annunciata da Zaia, come da altri governatori, già due settimane fa. E ora arriva la notizia  della possibilità di coprire il fabbisogno con forniture ulteriori di vaccini,  acquistabili sul mercato.

   Dal 21 gennaio, come ha ricordato il direttore sanitario della sanità veneta, Luciano Flor,  era già evidente che i vaccini forniti non sarebbero stati sufficienti per ultimare la “fase 1”, cioè la vaccinazione del personale del sistema sanitario regionale, ospiti e personale delle case di riposo.  A fine gennaio arrivano le prime offerte da industrie che hanno già contratti di fornitura con l’Unione Europea. Ma, come ha precisato la direzione sanitaria veneta, si tratta stavolta di ulteriori disponibilità del farmaco che prima non c’erano e che non sottraggono nulla agli stock  già previsti per gli Stati della UE già promessi da Pfizer, Astraveneca e Moderna.

   Zaia esclude tassativamente  che si tratti di una specie di “mercato nero” del vaccino: gli intermediari sono conosciuti e qualificati, e i  prezzi sono del tutto simili a quelli stabiliti per gli ordini della Ue. Ma resta la domanda: una regione può acquistare autonomamente i vaccini? Per avere risposta il Veneto si era rivolto ad Aifa, l’Agenzia del farmaco che, una volta verificata lo stato di necessità di vaccini, ha però rimandato la questione dell’autorizzazione all’acquisto alla struttura commissariale  guidata da Arcuri.  

Precisa ancora Zaia: “C’è un comunicato della Commissione Ue che dice che è possibile acquistare vaccini per il proprio territorio. Abbiamo offerte tramite intermediari sul territorio europeo, su vaccini autorizzati da Ema. L’ambito delle trattative è questo”.

   Il virologo Andrea Crisanti, che già in passato aveva polemizzato aspramente con le scelte di Zaia, ha usato parole dure nei confronti dell’iniziativa, paventando il rischio di una guerra tra regioni nella campagna di profilassi e un’impennata dei prezzi dei vaccini. "Se la colpa è quella di cercare vaccini su canali ufficiali e con carte a disposizione anche del commissario, più di essere trasparenti così, non so. Abbiamo costi uguali o inferiori a quelli di negoziazione. Io non ho mai incontrato nessuno", ha risposto il Presidente della Regione, che ha, inoltre, fatto notare come 27 milioni di dosi, disponibili subito, siano di molto superiori al fabbisogno del Veneto, e che, quindi, potrebbero essere molto utili alle necessità di altre regioni. Ora la pratica è sulla scrivania di Arcuri.      

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