Resta sempre alta la tensione a Caracas da quando, mercoledì, Juan Guaidò, il presidente del parlamento venezuelano, ha assunto i poteri di presidnete ad interim. Il presidente in carica Nicolas Maduro, erede di Hugo Chavez, parla di golpe e annuncia che non rinuncerà mai alla presidenza accusando gli oppositori del governo di essere dei pagliacci.
Da parte sua Guaidó ha dichiarto di essere disposto a concedere un'amnistia "a tutti coloro che siano disposti a mettersi dalla parte della Costituzione per recuperare l'ordine istituzionale".
Juan Guaidó, l’uomo che si è autoprocamato presidente del Venezuela nella speranza di scalzare dal potere Nicolas Maduro, ha 35 anni ed è laureato in ingegneria industriale. Incominciò ad organizzare manifestazioni contro Hugo Chavez una decina di anni fa, quando strinse rapporti con Leopoldo Lopez, ex sindaco dei Caracas e leader di Volontà Popolare, in seguito condannato agli arresti domiciliari.
Appassionato di baseball e del ballo (eccelle nella salsa), Guaidó è nato in una piccola città portuale vicino Caracas. Suo padre è pilota, la madre insegnante. Nel 1999 rischiarono tutti di morire (lui, i genitori, gli altri fratelli e sorelle) a causa di una disastrosa frana . Sposato con Fabiana Rosales, hanno una figlia chiamata Miranda, nata nel 2017 mentre il padre veniva malmenato dalla polizia durante una manifestazione di protesta.
Guaidó è stato eletto nell’Assemblea Nazionale venezuelana nel 2015 con oltre 97.000 voti. Da parlamentare Guaidó ha denunciato più volte la corruzione della classe dirigente attorno al presidente Maduro. L’Assemblea lo ha eletto presidente il 5 gennaio scorso, cinque giorni prima dell’insediamento di Nicolas Maduro per un secondo mandato presidenziale.
Guaidó si è autoproclamato presidente il 23 gennaio, durante una grande manifestazione antigovernativa convocata dall’opposizione a Caracas e in altre città del Venezuela. Maduro lo accusa di essere un golpista appoggiato dai Stati Uniti. Trump si è schierato a sostegno di Guaidó insieme ai governi di Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Ecuador, Paraguay e Perù. In Europa Guaidó gode del sostegnod i Francia e Regno Unito. Dalla parte di Maduro stanno Messico, Bolivia e Cuba. La Russia non ha gradito l’appoggio Trump e ha messo in guardia contro interferenze straniere in Venezuela. Oltre alla Russia, appoggiano Maduro Cina, Messico e Tiurchia.
Papa Francesco, da Panama, come riferisce il direttrore ad intrerim della sala stampa vaticana, Alessandro Gisotii, "segue da vicino l'evolversi della situazione e prega per le vittime e per tutti i venezuelani. La Santa Sede appohgia tutti gli sforzi che permettano di risparmiare ulteriore sofferenza alla popolazione".
Guaidó spera di pilotare la transizione democratica del Venezuela fino a nuove elezioni, ma la tensione resta alta. Negli ultimi giorni si contano almeno 26 morti e 300 feriti. Purtroppo non finirà qui.