Quando Gesù ha istituito l’Eucarestia ha detto: prendete e mangiatene tutti, compreso Giuda Iscariota che l’aveva tradito. Non sarebbe meglio che durante la Messa tutti i partecipanti ricevessero l’Eucarestia e i buoni e i cattivi li deciderà poi Gesù nell’ultimo giorno?
BARTOLO
Il pensiero che Gesù selezioni i buoni e i cattivi “nell’ultimo giorno”, come in una di resa dei conti alla “O.K. Corral”, mi sembra preoccupante e anche un po’ angosciante. Preferisco arrivare davanti a Lui, a tu per tu, con tremore, ma fiducioso nella sua misericordia, anche se il “pass” da lui stabilito (amore e attenzione verso affamati, assetati, stranieri, nudi, malati, carcerati, come ci racconta il capitolo 25 del Vangelo di Matteo) non fosse stato del tutto completato, nonostante il cibo e la bevanda che Egli ci ha donati nell’ultima sua Cena: il suo Corpo e il suo Sangue.
Un dono gratuito che possiamo soltanto accogliere con gratitudine nella Messa che, essendo una realtà di origine divina ma vissuta nel tempo e nello spazio, è passibile di difetti e di aggiustamenti. Ed ecco il tuo interrogativo, condiviso da tanti: era meglio prima o è meglio adesso? “Prima”, pochissimi fedeli si comunicavano, spesso soltanto il celebrante. “Adesso”, si comunicano tutti. Cosa è accaduto? Prima” ci si era dimenticati del “prendete e mangiate”. Bastava assistere e guardare. “Adesso” si rischia di dimenticare il “questo è il mio Corpo, questo è il mio Sangue”.
A correggere i limiti di “prima” ci ha pensato il concilio Vaticano II. Ricorderà la prima Messa in italiano celebrata dal cardinale Lercaro nel 1953, con grandissimi entusiasmi e altrettante forti polemiche. A correggere l’“adesso” dobbiamo pensarci noi. L’operazione è ardua, ma urgente, perché c’è il rischio che i gesti e i riti della celebrazione mettano in secondo piano l’essenziale: il dono di Gesù, la sua presenza misteriosa, ma reale nel Pane e nel Vino consacrati. Per farla breve: la Messa può scivolare verso un incontro non con Gesù Risorto, ma con gli amici.
Allora, è meglio che durante la Messa tutti i partecipanti ricevano l’Eucaristia oppure che venga raccomandata con insistenza la Consapevolezza di ciò che si fa? Gesù ha detto: «Prendete, e mangiatene tutti», e ha dato la sua vita, e quindi anche il suo Corpo e il suo Sangue, proprio per i peccatori, ma per quelli che come il pubblicano nel tempio, riconoscendosi bisognosi di perdono e di misericordia, lo invocano: «O Dio, abbi pietà di me peccatore» (Luca 18,13). Sappiamo benissimo che mentre Gesù diceva: «Va’ e non peccare più», oggi si dice: «Che male c’è? Lo fanno tutti».
La superficialità, la mancanza di senso della responsabilità, il conformismo, come ben sai, non mancano. Non è il caso di incrementarli anche in chiesa. Grazie per avere posto questo problema.