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venerdì 13 dicembre 2024
 
violenza sulle donne
 

«Il violento? Ha sempre le chiavi di casa»

30/11/2024  L'associazione Differenza donna risponde così alle dichiarazioni del ministro Valditara, poi ribadite dalla premier Meloni. Ovvero che il patriarcato non esiste e la violenza è agita dagli immigrati. Una donna su tre subisce violenza, e nella maggioranza dei casi - dicono i dati - il responsabile è un uomo italiano, a prescindere dal livello sociale o professionale

Durante la presentazione della Fondazione Cecchettin, in nome di Giulia vittima dell'ex fidanzato Filippo Turetta, nei giorni scorsi il ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara ha affermato in un videomessaggio che «Il patriarcato non c'è più, le violenze sessuali aumentano a causa dell'immigrazione». All'indomani dalla sentenza di Alessandro Impagnatiello, condannato all'ergastolo per avere ucciso la findanzata Giulia Tramontano, ventinovenne incinta al settimo mese, la premier Giorgia Meloni ha ribadito «Adesso verrò definita razzista, ma c’è una incidenza maggiore nei casi di violenza sessuale da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente, perché quando non hai niente si produce una degenerazione».

Un concerto di errori, a maggior ragione dopo due casi su due di violenza agita da compagni italiani e di buona famiglia, a cui abbiamo chiesto di ribattere a Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna, l'associazione che dal 1989 lavora per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza di genere e che gestisce il numero Anti Violenza e Stalking gratuito, attivo 24 ore su 24, 1522. «La violenza maschile contro le donne è un fenomeno perlopiù sommerso che viene studiato tramite indagini Istat e tramite l’insieme dei dati dei Centri antiviolenza e delle denunce querele. Nelle indagini Istat sappiamo che 1 donna su 3 subisce violenza e quindi verosimilmente 1 uomo su 3 la agisce. Nei dati dei Centri antiviolenza gli uomini migranti sono una percentuale che varia dal 25 al 30% quasi tutti agiti nelle relazioni intime, solo uno 0,4% dei nostri dati si riferisce a uomini stranieri per quanto riguarda lo stupro agito fuori dalle relazioni intime».

Elisa Ercoli, presidente Differenza Donna
Elisa Ercoli, presidente Differenza Donna

Il 25-30% di uomini è straniero. il resto?
«La stragrande maggioranza della violenza viene agita da uomini italiani in maniera assolutamente trasversale nei differenti livelli cognomi o sociale educativo professionale. Ci sono affermati professionisti e operai. È davvero importante comprendere come questa sia la parte più rilevante della violenza nel nostro paese perché la visione che abbiamo del fenomeno ci indica la strada delle politiche da realizzare e noi abbiamo bisogno di modificare lo stile delle relazioni intime che deve passare dal possesso alla relazione di reciprocità».

Consenso e reciprocità sono i due temi con cui ripartire anche tra i giovani. Lascia sorpresi e amareggiati leggere che proprio nella fascia di età 18-26 anni è dove c'è maggior disponibilità ad accettare il controllo sulla comunicazione (cellulare e social) da parte del compagno (dati Istat).
«Come dice la nostra ricerca “Giovani voci per relazioni libere” sono ancora troppi gli stereotipi che i genitori italiani passano ai-alle loro figli/e. Infatti dalla ricerca emerge che oltre il 30% delle ragazze e dei ragazzi pensa che la gelosia sia un gesto d’amore e in nome di questo le ragazze sono disposte a rinunciare a pezzi di loro libertà. Questa è la premessa a una relazione di possesso che facilmente si può trasformare in potere e controllo ossia in disparità di potere e quindi in violenza».

Cosa serve allora per modificare davvero, profondamente le cose?
«Per decostruire tutto questo serve una modifica dei modelli relazionali uomo donna e non di certo un sistema secutitario. Come abbiamo sempre detto il violento ha le chiavi di casa». 

 
 
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