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giovedì 19 settembre 2024
 
 

Volontariato, ricette anticrisi

05/12/2011  Nella Giornata mondiale dedicata a chi si rimbocca le maniche per gli altri, il punto sul settore, le promesse del ministro Fornero sul 5 per mille, le reazioni alla manovra.

Sono almeno 3,3 milioni di italiani. Tutto compreso, hanno un valore economico di quasi 8 miliardi di euro (7,8 a voler essere pignoli) e, dovendo misurare in qualche modo il loro contributo alla produzione complessiva della "ricchezza" nazionale, si può dire che il frutto delle loro fatiche a vantaggio del prossimo è pari o addiritttura superiore al 4% del Pil, il Prodotto interno lordo. I volontari sono una realtà e una ricchezza per l'Italia di oggi. L'Istat per conto del Cnel ne ha misurato le dimensioni: una ricerca recente (marzo 2011) su dati vecchi (del 1999), in procinto d'essere aggiornati con un apposito censimento che partirà tra qualche mese, nel 2012. 

Si celebra la Giornata mondiale del volontariato, che, com'è noto, ricorre il 5 dicembre. Tempo di bilanci. Di sogni. Di recriminazioni.  Un pensiero riassume messaggi, interventi, relazioni. Ed è più o meno riassumibile così: «Cittadini, fate volontariato. E voi, istituzioni, rendete la vita facile a chi si rimbocca le maniche a favore degli altri. Perché l’impegno nei campi di frontiera, dalla sanità all'assistenza, dalla tutela dell'ambiente alla difesa dei diritti dei più deboli, insomma tutto quello che oggi si chiama comunemente il terzo settore, è già di per sé un antidoto contro la crisi».



Centinaia di volontari, molti giovani, proveninenti da tutta Italia hanno partecipato alla manifestazione svoltasi a Roma, presso l'Auditorium Conciliazione, alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Voluta da Forum Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, ConVol (Conferenza permanente delle associazioni, Federazioni e reti del volontariato) e CSVnet (Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato) ha sottolineato il forte valore che dono, gratuità e solidarietà hanno per la costruzione della nostra società, oggi come in passato: «Ci impegniamo ad affermarli per affrontare le sfide etiche, prima ancora che economiche e sociali, che il Paese ha di fronte», hanno dichiarato i promotori della giornata.

«In tempo di crisi, il rischio non è che il volontariato sia meno sostenuto. Continuerà a fare la propria parte perché non si crea né si distrugge con una normativa. Il nodo è comprendere come farlo diventare sempre più parte attiva della vita sociale e non come parte marginale», ha affermato Stefano Tabò, presidente del Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato – Csvnet. «Il volontariato», ha osservato dal canto suo Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato presso il Forum del Terzo Settore, «non chiede più soldi perché vuole più soldi, ma chiede di essere riconosciuto e di essere messo nelle condizioni di dare di più. Abbiamo criticato i tagli alle risorse non perché non ci arrivano i soldi che ci servono ma perché in quel modo si deprime lo sviluppo di azioni che hanno un indotto molto superiore all’investimento».






A proposito del 5 per mille...


Elsa Fornero, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, presente alla manifestazione, ha affermato: «Il volontariato arricchisce il capitale umano e sociale di chi lo pratica e di chi lo riceve, rafforza il senso di appartenenza e coesione alla società e favorisce comportamenti favorevoli alla crescita economica». Il ministro ha inoltre rassicurato i presenti sull'impegno del Governo a garantire efficienza nella gestione e assegnazione dei fondi per il 5 per mille.

«Senza il volontariato non andiamo da nessuna parte», ha commentato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli e portavoce del Forum del Terzo settore. «In questo momento di particolare difficoltà del nostro Paese abbiamo bisogno di persone che siano in grado di assumersi le proprie responsabilità come fanno ogni giorno i volontari. La cancellazione dell'Agenzia per il terzo settore, prevista fin qui dalla manovra, è un errore gravissimo», continua Olivero, «perché con un tratto di penna annulla la specificità di un mondo che in questi anni s'è rivelato una delle poche risorse in crescita per il Paese oltre che un'efficace sentinella per i diritti di tutti.  Il decreto salva-Italia, tin ogni caso, non è tutto da buttare, a partire dal fatto che lrecipisce il principio secondo il quale la riforma assistenziale non si può fare a colpi di mannaia. Non dimentichiamo, infine, che Mario Monti si muove in uno spazio esiguo: se l'Italia fallisse i primi a pagare sarebbero i poveri».

Ida Cappiello e Roberto Zichittella

La Giornata mondiale del volontariato, il 5 dicembre, coincide con l'avvio alla conclusione dell’Anno europeo del volontariato, ed è arrivato il momento di tirare le somme dei risultati che ha portato al non profit italiano. Se ci sofferma sulle misure legislative ed economiche che hanno in qualche modo interagito con il terzo settore, sembra proprio che le cose siano andate nella direzione opposta a quella dovuta. Nel nostro Paese, insomma, la festa è stata venata dall'amarezza per le occasioni perdute. 

Gli aumenti delle tariffe postali, lo sfascio del servizio civile, l’inasprimento fiscale verso le coop sociali, e i tagli drastici agli Enti locali, che da sempre sono i primi interlocutori del volontariato sul territorio, portano a giudicare il 2011 come uno degli anni peggiori del passato recente: questo almeno pensano gli addetti ai lavori. Il giudizio complessivo, stando agli osservatori più attentui, anche se si analizzino le iniziative legate più strettamente al progetto europeo. Sono state prodotte montagne di carta contenenti fiumi di parole, dicono i più critici, accompagnate da una serie di eventi comunicativi, quasi tutti autoprodotti dal volontariato stesso e non promossi direttamente dal governo, che attraverso il Ministero del Welfare doveva essere il regista dell’Anno.

L’unico lavoro che si salva è un tentativo di fotografia aggiornata del terzo settore, prodotta in due volumi dall’Isfol, che per la prima volta utilizza il sistema informativo dei registri - provinciali, regionali e  nazionali – come base per elaborare i dati. Il totale delle organizzazioni che emerge da questo studio è di quasi 160.000 organizzazioni, un dato però molto inferiore rispetto alla base censuaria definita dall’Istat per inviare il questionario del prossimo censimento.

Un altro spunto interessante è l’impegno preso dal Governo italiano a modificare il sistema di contabilità nazionale, applicando al Terzo settore il sistema cosiddetto dei conti satellite, in ottemperanza alle indicazioni delle Nazioni Unite. In sostanza si tratta di: a) individuare le istituzioni non profit ricomprese in altri settori economici (ad es. l’agricoltura sociale); b) pubblicare regolarmente “conti satellite” che riuniscano tutti i dati sulle non profit; c) stimare il valore del volontariato e riportarlo nel conto satellite. I Paesi che si sono impegnati sono 26, quelli che hanno già elaborato conti satellite sono 9, tra i quali, in Europa, Belgio e Slovacchia. 

Ida Cappiello

Partirà a marzo 2012 il censimento delle istituzioni non profit. Lo ha  spiegato il presidente dell'Istat Enrico Giovannini. La rilevazione sul mondo non profit conincerà appena finito il censimento della popolazione, nella prossima primavera, e servirà ad aggiornare i dati ricavati nel 2001, quando le istituzioni non profit censite furono 235 mila.

Questa volta l'Istat si baserà su una lista di circa 435 mila soggetti. Sono le realtà incluse nella lista censuaria (elaborata nel 2010), potenzialmente attive, a cui verrà spedito il questionario. Il numero è ricavato da diverse fonti: l'anagrafe delle Onlus, l'elenco dei beneficiari del 5 per mille, gli enti ecclesiastici, oppure da precedenti relazioni statistiche. Probabilmente, come già successo nel 2001, questo numero sarà abbattuto di un terzo, riducendosi a 370-380 mila circa.

Il non profit che conosceremo avrà decisamente un nuovo volto, non solo perché, rispetto a dieci anni fa, le organizzazioni sono quasi raddoppiate, ma anche per il ruolo di soggetto economico che al Terzo settore verrà riconosciuto, attraverso un approccio inedito. L’Istituto di statistica, infatti, tenterà di stimare il valore economico del lavoro volontario, applicando il metodo del “salario ombra” messo a punto dall’International Labour Office e dall’Onu. Un primo esperimento fatto quest’anno, ma basato su dati del 1999 (quindi molto inferiori agli attuali), ha stimato in 7 milioni le ore dedicate al volontariato e le ha valutate quasi 8 miliardi di euro. Infine una piccola sorpresa (ma non troppo): fare volontariato fa bene. Rafforza l’autostima, aumenta la coesione sociale, permette alle persone di sentirsi parte attiva della società e quindi in ultima analisi migliora il benessere sociale, la cosiddetta “felicità interna lorda” alternativa al PIL. Anche su questo, il censimento prossimo venturo farà il suo lavoro e a fine 2012 pubblicherà, insieme al Cnel, il primo Rapporto congiunto sulla misura del benessere in Italia.   

Ida Cappiello 

La vitalità del Terzo settore è dimostrata dall’esperienza quotidiana: nascono realtà sempre nuove. A Milano, l’evento di novembre “I giorni del volontariato” ha confermato il capoluogo lombardo come un laboratorio di creatività sociale, mettendo in vetrina più di 250 associazioni attive sul territorio. Moltii settori in cui ci si impegna.

Ecco qualche esempio.  

Stop Stalking è un’iniziativa di Telefono Donna, il call center in rosa che compie 20 anni nel 2011. Presso gli ospedali di Milano Niguarda e Lecco hanno aperto l’anno scorso due sportelli di ascolto e consulenza, aperti in orario d’ufficio dal lunedì al venerdì, e uno sportello telefonico attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, gestito da una psicologa specializzata. Nell’anno dell’approvazione della legge sullo stalking, 125 donne sono state uccise da uomini gelosi e violenti; mariti, fidanzati, ex. Stop Stalking ha seguito 351 casi a Milano e 81 a Lecco. www.stopstalking.it  

A Braccia Aperte è uno dei tanti esempi di associazione di quartiere, realtà che insistono su territori “minimi” ma che hanno un grandissimo valore nel combattere l’isolamento e nel ricostruire reti di relazioni attraverso l’impegno sociale.  A Braccia Aperte opera a Milano nel quartiere Lorenteggio-Giambellino, con una serie di progetti che vanno dalla distribuzione gratuita di vestiti alle famiglie bisognose con bambini alla raccolta di plastica e alluminio a scopo di autofinanziamento, al sostegno di progetti umanitari in India seguiti da abitanti del quartiere. www.abracciaperte.it

Survival. Nel mondo vivono oltre 370 milioni di indigeni, appartenenti a 5000 popoli diversi. Non primitivi o inferiori, ma custodi di culture ricchissime, che rischiano l’estinzione per l’aggressività di governi e imprese che li considerano un impedimento al cosiddetto “progresso”, in realtà la volontà di sfruttamento spietato delle risorse naturali. Survival lotta da 40 anni in tutto il mondo perché a questi popoli venga riconosciuto il diritto a vivere in pace sulle loro terre. www.survival.it

Lidap – Lega italiana contro i disturbi d’ansia, agorafobia e attacchi di panico. L’attacco di panico è un disturbo in crescita in tutto il mondo, ma molto sottovalutato. In Italia si stima che una persona su 3 ne abbia sofferto ameno una volta.  Si tratta di momenti di ansia estrema, imprevedibili, che compromettono la normale vita di relazione. Lidap è un’associazione di persone  che hanno sperimentato questo disturbo e vogliono essere parte attiva per risolvere i problemi propri e di altre persone con lo stesso problema. www.lidap.it

Planetnoprofit, l’associazione per le associazioni Planetnoprofit offre alle associazioni di volontariato il proprio sostegno,  nell’ottica di favorire la diffusione e la messa in rete di idee e progetti per migliorare la vita di quanti sono ultimi o dimenticati, in Italia e nel mondo. Offre servizi di formazione, consulenza in comunicazione e progettazione eventi, tirocini e workshop nell’area della cooperazione allo sviluppo; inoltre realizza direttamente progetti di contrasto all’emarginazione sociale in Senegal, insieme a partner locali. www.planetnoprofit.org


Avvocati senza frontiere – Movimento per la Giustizia Robin Hood. E’ un movimento nato nel 1986 per rispondere al vuoto di tutela della gente comune di fronte all’asservimento della politica agli interessi delle lobby e di poteri più o meno occulti. Attraverso una rete di oltre 300 professionisti volontari, Avvocati  offre assistenza legale gratuita alle persone bisognose, uno sportello per difendersi dagli abusi nella pubblica amministrazione e dalla corruzione in campo giudiziario. Inoltre gestisce il portale europeo www.maljustice.org, che dà voce alle tante realtà che in Europa perseguono gli stessi fini di tutela dei diritti. www.avvocatisenzafrontiere.it

Ida Cappiello

 
 
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