Quanto c’è di truccato nel vostro motore diesel? Ovviamente, alla luce di quel che affiora in questi giorni, il problema si pone innanzitutto se avete un’auto Volkswagen. Ma forse non solo. Vediamo perché.
Il test. Secondo le dichiarazioni ufficiali, la casa di Wolsburg ha venduto negli ultimi 5 anni 11 milioni di vetture. Negli Stati Uniti sono 500 mila all’anno. Il resto, ovvero 8,5 milioni, sono nel resto del mondo, Italia compresa. Naturalmente non è detto che siano tutte “truccate”: per la parte americana l’Epa, l’ente di controllo americano, afferma che quelle taroccate possano essere circa 482 mila. E nel resto del mondo? Per essere più precisi: in Italia?
La prima cosa da chiarire è il tipo di test che viene adottato nel nostro Paese. E’ lo stesso del resto d’Europa, e si chiama New European Driving Cycle (Nedc). E’ in vigore dal 1997 e secondo gli addetti ai lavori è piuttosto obsoleto, per usare un eufemismo. Prevede una prova su rullo, per la lunghezza di 11 chilometri, con lievi cambi di velocità e nessun dislivello. I finestrini sono sigillati, le gomme sono di solito gonfie a puntino (cioè più di una auto normale) e soprattutto durante la prova nessuno accende gli impianti interni di condizionamento che bruciano carburante e aumentano le emissioni . Ovvio che il test dia esiti ben inferiori a un vero “ciclo urbano”. Dopo anni di discussione, finalmente, questo test è stato dichiarato “superato” dalla Acea, l’ente che raggruppa i produttori di automobili europei. Dal 2017 entrerà in vigore per i modelli diesel il Real World Drive Emission (poi esteso dal 2020 ai motori a benzina), che a quanto apre assomiglierà a una vera prova su strada. Ma fino ad allora bisogna fare una tara (al rialzo) a quanto dicono i test. In sostanza tra quanto dichiarato dal vostro produttore e quanto realmente il vostro motore emette in termini di Ossidi di Azoto potrebbe esserci una certa differenza. Non solo se la vostra auto è Volkswagen. Perché di certo le soglie europee di emissione sono più elevate rispetto a quelle Usa, cosa caldeggiata negli anni proprio dalle case tedesche, visto che producono e vendono cilindrate più elevate.
C’è poi un’altra questione, più “di sistema” che differenzia Europa e Stati Uniti ed è la percentuale di motori diesel in circolazione. Negli Stati Uniti, dove è scoppiato lo scandalo, siamo appena al 3%. In Europa (Ue a 15 ) siamo al 53,9%, E l’Italia? La percentuale è identica alla media europea: 53,9%, inferiore a molti Paesi del Nord Europa come Lussemburgo (73,4%) Belgio (64,9%) Svezia (61,7%) ma anche superiore alla stessa Germania (47,5%).
Per tirare le fila: nel nostro Paese oltre un’auto su due è diesel (non necessariamente euro 6, cioè di ultima generazione). E ha superato un test come quello descritto sopra, diciamo un po’ “benevolo”. La domanda a questo punto è: sicuri che il vostro motore inquini quanto promesso dal vostro manuale di istruzioni?