Passare da un sistema di stampo prevalentemente assistenzialistico a uno che assicuri a tutti una “buona assistenza”. È la proposta innovativa del sistema di Welfare italiano che affronta in maniera operativa temi quali povertà, salute, casa, lavoro, educazione, famiglia e giovani, oggetto di una ricerca interuniversitaria confluita nel libro a cura di Vincenzo Cesareo e Nicoletta Pavesi (Vita e Pensiero) che sarà in libreria dal 24 ottobre. Lo studio è stato presentato oggi in Università Cattolica durante il convegno “Welfare responsabile e i protagonisti della società civile”.
È stato chiamato a raccolta il mondo del Terzo settore, della cooperazione sociale, delle Fondazioni, delle organizzazioni del lavoro e degli imprenditori. Il volume rappresenta l’esito del percorso di ricerca e riflessione della Rete Interuniversitaria Welfare Responsabile che coinvolge sociologi, politologi, demografi e giuristi di dodici atenei (Università Cattolica - sedi di Milano e Brescia, Università di Bari, Bergamo, Bologna, Catanzaro, Milano Bicocca e Milano Statale, Padova, Siena, Torino, Venezia Cà Foscari).
Persona e responsabilità sono le parole chiave del Welfare. Mettere al centro la persona significa riferirsi a un soggetto concreto e particolare e da questa istanza discende la presa di distanza dai modelli assistenzialistici di welfare basati sul primato dell’offerta standardizzata e anonima, che appaiono non solo insostenibili in termini economici, ma anche incapaci di cogliere e di valorizzare l’unicità e la relazionalità dell’essere umano nonché la sua dignità.
La responsabilità è il tratto distintivo dell’agire dei soggetti che sono chiamati a produrre benessere e gli attori pubblici locali, del Mercato, del Terzo Settore e le reti informali costituiscono una “filiera” entro cui condividerla. Tutti questi soggetti di fatto “sono il welfare” e sono chiamati a impegnarsi nella costruzione di reti per ottimizzare le risorse, trovare soluzioni innovative, rispondere ai bisogni delle persone, delle famiglie, delle comunità. Il percorso di ricerca, durato cinque anni, ha visto tra l’altro, la realizzazione di 24 studi di caso che hanno riguardato il welfare aziendale, municipale e comunitario; 7 seminari con i principali studiosi di welfare del nostro Paese e circa 50 interviste a testimoni privilegiati.
I risultati raccolti nel primo volume, che ha preceduto Il Welfare Responsabile alla prova. Una proposta per la società italiana, sono stati diffusi attraverso diversi seminari di discussione della proposta in alcune regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Campania, Puglia).