Mentre nei giorni scorsi papa Francesco parlava ai maestri cattolici dando indicazioni preziose, un’attrice era in attesa di rivedersi nel ruolo di professoressa. Ilaria Spada, infatti, è uno dei personaggi protagonisti di una nuova serie televisiva dal 12 gennaio su Canale 5. Si tratta di Immaturi - La serie, otto serate di fiction tratte dal film omonimo di Paolo Genovese, che stavolta opera come direttore artistico. Agli interpreti della vicenda capita un’avventura singolare, uno scherzo del destino che li riporta sui banchi di scuola: l’esame di maturità di una ventina d’anni prima è stato annullato, si ricomincia tutto daccapo! La Spada è l’irreprensibile insegnante di Storia e filosofia che tenta di sfuggire alle avance sempre in bilico tra provocazione fine a sé stessa e innamoramento reale di uno di quegli alunni cresciutelli, interpretato da Luca Bizzarri.
E allora chiediamo alla “professoressa” Spada com’è andata quest’avventura sul set: «Molto bene e tutti noi protagonisti non vediamo l’ora di poter guardare il lavoro svolto sotto la regia di Rolando Ravello, perché non abbiamo mai visto il girato».
Che tipo di professoressa sarà quella che interpreta?
«Sono la figlia di un generale, quindi ho avuto un’educazione e un’impostazione severa, chiusa, e, di conseguenza, sono un’insegnante esigente, rigida. Gli alunni mi temono, ma non mancherà un elemento a sorpresa, che rivelerà aspetti imprevedibili del carattere di questa donna».
E Luca Bizzarri? Che alunno è?
«È un alunno… impegnativo. La mia scommessa è redimerlo e insegnare il valore del rigore, in un anno d’impegno e di approfondimento della realtà, di voglia di scoprire cose nuove, di slanci e anche di curiosità».
Gli insegnanti dovrebbero essere sempre così, o no?
«Senza dubbio. Io ricordo con gioia il mio liceo classico di Latina e i miei professori. Mi hanno stimolato a essere sempre curiosa».
Ilaria Spada convive con Kim Rossi Stuart, e sembra che i due stiano per sposarsi, anche se lei fa la ritrosa: «Vedremo, può darsi», e lascia cadere un argomento su cui non vuole dare adito a pettegolezzi pur ammettendo, dopo richiesta, che con Kim si è iscritta a un corso prematrimoniale. Intanto, la vita quotidiana dei due attori comprende anche il ruolo di genitori, avendo un bambino di sei anni, Ettore.
Che, dunque, ha appena iniziato ad andare a scuola, vero?
«Sì, ed è stata una scelta impegnativa. Trovare la scuola adatta e sperare che gli insegnanti siano all’altezza delle aspettative non è semplice. Abito a Roma, e quando vedo certi giovani dalla faccia annoiata ripenso a com’ero differente da loro; vorrei che la stessa passione e voglia di migliorare che ho avuto possa trasferirsi su nostro figlio. Intendiamoci, anch’io, come tutti, ho fatto le mie bravate, ma quando era il momento di mettersi seriamente a lavorare mi davo da fare. Avevo la passione per la danza, per il cinema, insomma non mi lasciavo vivere dalla quotidianità di una piccola città di provincia, volevo scoprire il mondo. E per ottenere questo, sì, ci vogliono i genitori, ma anche la scuola. Ci credo, così come credo nel ruolo dei professori».
Tanto da ritrovarcisi per lavoro...
«Certo, e aggiungo che alcuni miei insegnanti mi sono tornati in mente e ho cercato di catturarne le caratteristiche per entrare meglio nel ruolo».
Solo che oltre che nella storia e nella filosofia, il suo personaggio si diletta, fuori dall’orario scolastico, nella pole dance…
«Già: è una sorpresa della sceneggiatura. È vero, la prof così guadagna qualche soldo in più, ma c’è un’esigenza per questa scelta… complicata».
Ettore, intanto, è alle prese con la prima elementare. Problemi?
«No, finora tutto va bene anche se la maestra dice che ha un’esposizione… un po’ troppo teatrale. D’altra parte, per come io e Kim raccontiamo le favole, credo sia inevitabile, no?».
Cosa dice quando vi vede in televisione?
«Finora ha visto poco di Kim, più cose mie, per ovvie ragioni di ruoli. L’effetto più rilevante è che... vorrebbe partecipare alle scene che interpretiamo».
Per diventare un attore c’è ancora tempo; intanto c’è la scuola primaria, poi si vedrà, vero professoressa?