Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
sabato 26 aprile 2025
 
 

Ilva, 336 milioni per la bonifica

04/08/2012  Il Governo ha dato il via libera alla riqualificazione ambientale dell'Ilva di Taranto con un decreto che sblocca i fondi destinati agli interventi di bonifica del sito.

E' un passo avanti in una vicenda dai delicati risvolti umani, ambientali, giuridici, politici e sindacali. Il Governo Monti ha dato il via libera alla riqualificazione ambientale dell'Ilva di Taranto con un decreto che sblocca i 336 milioni di euro destinati agli interventi di bonifica del sito, previsti dal protocollo d'intesa siglato lo scorso 26 luglio e messo a punto dalla task force guidata dal ministro dell'Ambiente Corrado Clini. Un decreto, ha spiegato lo stesso ministro Clini, che snellisce e «semplifica le procedure per fare in modo che gli interventi previsti siano attuati in tempi certi».


Il decreto legge del Governo è arrivato poche ore dopo che il Cipe aveva deliberato, tra gli interventi di manutenzione straordinaria del territorio, le misure per il risanamento ambientale e la riqualificazione di Taranto, in particolare del quartiere di Tamburi. La possibilità del decreto legge per la bonifica del sito dell'Ilva era già stata annunciata dal ministro Clini che aveva definito una "svolta" e lodato l'annuncio del presidente dell'Ilva Ferrante della rinuncia al contenzioso col Ministero dell'Ambiente «per cominciare a lavorare insieme agli interventi che servono a risanare l'ambiente». La notizia del via libera la decreto per l'Ilva, data dal presidente della Regione Nichi Ventola, è stata accolta da un applauso dell'intera assemblea regionale della Puglia. «La scelta del governo - ha sottolineato Vendola - è stata quella di accogliere il suggerimento che la Regione Puglia, la Provincia e il Comune di Taranto, la deputazione parlamentare avevano avanzato ieri nel corso dell'incontro a Bari con il Ministro Clini». 


«Diamo atto al Governo e in particolare al ministro Clini, della sensibilità e della gran rapidità di azione sull'Ilva», ha detto il deputato pugliese del Pdl, Raffaele Fitto, mentre Sergio D'Antoni, responsabile delle politiche del Pd sul territorio, ha definito il decreto "determinante", aggiungendo che «è indispensabile fare tutto il possibile per garantire che lo stabilimento resti produttivo». E per il Fli, «il Governo ha mantenuto le promesse e smentito i corvi». Positivo anche il commento di Legambiente, «ma è fondamentale la riapertura di una nuova Aia»; e per FareAmbiente che chiede però che "si intervenga anche sulle cause". 

Commenti negativi invece dal senatore della Lega Nord, Fabio Rizzi, che parla di "vergognoso assistenzialismo" da parte del Governo, dall'Idv, secondo cui il decreto non risolve e non dà garanzie" e dal presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, secondo cui i 336 milioni stanziati sono "inadeguati" se paragonati "ai 5 miliardi (3 pubblici e 2 privati) per Porto Marghera": e "non è dato sapere se e con quale cifra l'Azienda interverrà per le bonifiche".Anche per Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista nel decreto "manca l'obbligo per la proprietà dell'Ilva di tirare fuori i soldi per abbattere l'inquinamento e la nocività dello stabilimento". 

Per quanto riguarda l'utilizzo dei fondi stanziati, il ministro Clini ha spiegato più volte che sono destinati alla bonifica delle aree pubbliche di Taranto e  ha ribadito che "l'Ilva riceverà fondi pubblici solo se introdurrà innovazioni tecnologiche, e non per mettersi in regola con i limiti imposti dalla legge". Da lunedì 6 agosto comincerà un tavolo tecnico per trovare le soluzioni più adeguate: «Spero che in una settimana il tavolo tecnico individui le soluzioni per ridurre le emissioni», ha aggiunto il ministro, parlando di un'intesa che «vincoli l'Ilva a rispettare gli impegni. Questo è un modo di lavorare europeo e l'Ilva è una grande azienda». Sull'Ilva intanto pende ancora la decisione del Tribunale del riesame, che sarà depositata il 9 agosto, sui ricorsi presentati dall'Ilva contro il decreto di sequestro di sei impianti dell'area a caldo e dei difensori di otto dirigenti ed ex dirigenti dello stabilimento arrestati il 26 luglio scorso.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo