ll Papa subito dopo la messa mattutina di giovedì a Santa Marta ha lanciato un nuovo hashtag: #PrayersForParis. Poco prima aveva ricordato l’attentato di ieri con queste parole: «L’attentato di ieri a Parigi ci fa pensare a tanta crudeltà, crudeltà umana; a tanto terrorismo, sia al terrorismo isolato, sia al terrorismo di Stato. Ma la crudeltà della quale è capace l’uomo! Preghiamo, in questa Messa, per le vittime di questa crudeltà. Tante! E chiediamo anche per i crudeli, perché il Signore cambi il loro cuore».
L’agenda del Papa è stata condizionata dai fatti di Parigi e l’udienza, già prevista, con il cardinale della Capitale francese André Vingt-Trois si è protratta a lungo, impedendo al Papa di vedere il film di Angelina Jolie, Unbroken. Il cardinale poco prima di incontrare il Papa, intervistato dal programma inglese della Radio Vaticana, ha definito l’attacco al settimanale satirico «un atto di barbarie».
Gli yazidi nel mondo sono circa un milione e mezzo, di cui circa mezzo milione in Iraq, altri vivono in Turchia, in Georgia, in Armenia, e in diaspora in molti altri Paesi, tra cui la Germania. La preoccupazione in Vaticano per la situazione in Francia resta elevata, ma altrettanta preoccupazione fonti vaticane esprimono per le azioni di intolleranza verso musulmani e immigrati in tutta Europa.
Vengono ricordate le proteste contro gli immigrati in Germania, gli attentati contro le moschee in Svezia e la solidarietà espressa in ogni circostanza agli immigrati soprattutto musulmani da parte delle diverse Chiese cattoliche locali, tra cui il gesto clamoroso di spegnere le luci della cattedrale di Colonia quando nella piazza davanti si erano riuniti esponenti di movimenti anti-immigrati della destra razzista tedesca, con slogan filo-nazisti.
Il cardinale francese Jean-Louis Tauran ha firmato una dichiarazione congiunta con gli Imam di Francia, che ieri e oggi erano in Vaticano per incontri al Pontificio istituto di studi arabi e di islamistica. Il cardinale, che è presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, ha incontrato gli imam giovedì mattina. Nella nota si parla di «odioso attentato» e si spiega che «senza libertà di espressione il mondo è in pericolo». Ma nel testo si invitano anche, considerando l’impatto dei mezzi di informazione, «i responsabili a offrire un’informazione rispettosa delle religioni». Tauran a metà agosto aveva rilasciato una forte dichiarazione che chiedeva a tutti i musulmani di prendere le distanze dagli orrori del califfato dello Stato Islamico in Medio Oriente.
Mercoledì la notizia dell’attentato aveva raggiunto gli imam appena fuori dal loro incontro con papa Francesco al termine dell’udienza generale: «Avevamo appena pregato con il Papa per una pace e una speranza capace di consolidare e rafforzare il mondo, con speciali intenzioni per i cristiani in Medio Oriente», ha spiegato Mohammed Moussaoui, presidente dell’Unione delle Moschee di Francia conversando questa mattina con alcuni giornalisti.