Saranno circa un migliaio i cittadini immigrati che
vivono a Firenze e che domani parteciperanno alla Messa celebrata da Papa
Francesco allo Stadio “Artemio Franchi”. Tra questi circa 400 quelli che
saranno accompagnati dall’Ufficio Migrantes della diocesi fiorentina.
A Firenze, secondo i dati del Comune, nel 2013
vivevano oltre 55 mila cittadini stranieri, il 14 per cento della popolazione.
Tra le comunità presenti la maggioranza proviene dalla Romania, dal Perù,
dall’Albania, dalla Cina e dalle Filippine.
Domani però non sarà il solo incontro che il Pontefice
avrà con i migranti in occasione della sua prima visita in Toscana.
Papa Bergoglio, infatti, nella prima mattinata,
arriverà a Prato, una città che ospita circa 35mila stranieri provenienti da
120 nazioni diverse, di cui circa 15 mila cinesi. La comunità cattolica cinese
di questa città - oltre un centinaio di persone - si riunisce da quindi
anni ogni domenica nella parrocchia dell’Ascensione al Pino affidata oggi dal
vescovo Franco Agostinelli, membro della Commissione Cei per le Migrazioni, ai
francescani. E sarà proprio un frate di questa comunità, padre Paolo Hui, che
celebra la messa in cinese ogni domenica, a portare il suo saluto al Pontefice.
«Devo dire che la
comunità cinese è in fibrillazione perché vorrebbero non solo poter vedere e
ascoltare il Papa ma anche parlargli, dirgli qualcosa», ha detto alla Radio
Vaticana padre Roberto Bellato, uno dei frati francescani che guidano la
parrocchia.
Una realtà molto eterogenea quella dei migranti a Prato «veramente», dice il vescovo
Agostinelli, «una multiforme e variegata presenza che si impegna dal punto di
vista sociale e dal punto di vista ecclesiale, al fine di
quell’evangelizzazione con la quale vorremmo confrontarci con questi nostri
fratelli che vengono da lontano». Nella stessa città vivono, oggi, anche
trecento richiedenti asilo che, in attesa dell’ottenimento dello status di rifugiato
politico, si impegnano in corsi di italiano e attività di volontariato.