Non c’è Triton o Mare Nostrum che tenga. I migranti che prendono il mare per il viaggio della speranza (anche se spesso si risolve in tragedia) continuano a crescere. A chi sosteneva che la missione italiana di soccorso (la Mare Nostrum, appunto) incentivava le partenze dei barconi, la risposta viene dalle cifre (che sono tratte dai dati ufficiali disponibili sul sito del ministero dell’Interno).
Nelle prime due tabelle vediamo i dati del 2014 sul 2013, divisi per mese. Balza all’occhio la crescita esponenziale del numero di immigrati giunti sulle nostre coste (170 mila circa nel 2014) con i picchi più elevati, naturalmente, nella buona stagione. Dati che in teoria potrebbero far pensare a una sorta di “effetto-Mare Nostrum”, come sostenevano i critici. Invece…

Invece la tendenza è ancora all’aumento. Nella tabella qui sotto ci sono i numeri dei primi due mesi del 2015: nonostante la cattiva stagione, i 46 barconi, navi e gommoni che hanno attraversato il Mediterraneo, hanno portato quasi 7.882 immigrati, contro i 5.506 degli stessi mesi del 2014.
Se le partenze continueranno in modo analogo a quello dell’anno passato, la previsione è che il 2015 faccia attraversare il mare a 200 mila persone.

Quanto al tema dell’accoglienza e della distribuzione del “peso” degli immigrati in tutte le regioni italiane, ecco i dati al febbraio 2015. Qui sotto possiamo vedere le cifre assolute delle presenze nelle varie tipologie di strutture d’accoglienza (quelle temporanee, i Cara e gli Sprar), con il totale degli immigrati ospitati in ciascuna delle 20 regioni e la relativa percentuale.
È evidente la sproporzione fra Nord e Sud Italia: le sole regioni Sicilia, Puglia, Calabria e Campania assorbono il 44% degli immigrati accolti, e il Lazio il 13%. La prima regione del Nord è la Lombardia, col 9%.
L’ultima tabella, sotto, mostra gli stessi dati in forma di torta, che rende più evidente la distribuzione iniqua. Sette delle regioni accolgono fra l’1 e il 2% delle presenze.
La Val d’Aosta non arriva nemmeno all’1%, dato che ospita in tutto 61 persone. E si è detta indisponibile ad accoglierne un’altra settantina.