«I minori non accompagnati sono certamente la categoria più vulnerabile nella tragedia degli sbarchi, per questo abbiamo deciso di concentrare soprattutto su di loro il nostro impegno». Giovanni Fortugno è il responsabile per l’immigrazione della Papa Giovanni XXIII e della Casa dell’Annunziata di Reggio Calabria, la struttura che è stata aperta in piena emergenza e che, a regime, ospiterà 14 minori tra i 15 e i 17 anni. Per il momento ha accolto H., la bimba del Gambia di 12 anni che nella notte del 14 aprile scorso ha visto morire in mare tutta la sua famiglia: la mamma, il papà, il fratello e la sorella più piccola. Inoltre è ospite della struttura la neomamma eritrea che ha partorito il suo primo figlio sulla nave Orione della Marina Militare.
«Per il momento pensiamo all’accoglienza, ma il nostro obiettivo è quello della formazione e dell’integrazione di questi adolescenti, altrimenti la nostra sarebbe un’accoglienza sterile».
I minori non accompagnati corrono rischi molti gravi, «perché di fatto non esistono», e quindi possono essere vittime di una tratta nella tratta. Dal traffico d’organi allo sfruttamento sessuale all’essere arruolati a forza nelle organizzazioni criminali. Un dramma nel dramma.
La Papa Giovanni è stata fin dall'inizio in prima linea nell’affrontare l’emergenza sbarchi. A tutt’oggi sono oltre un migliaio i profughi accolti nelle sue strutture.
«Facciamo tutto il possibile per accogliere queste persone, ma l'Europa faccia la sua parte», commenta Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità, «l'Italia non può farcela da sola».
Parole rivelatisi tragicamente profetiche dopo l’ecatombe di domenica.
«Noi apriamo comunque all'accoglienza le nostre strutture e i nostri alberghi, nonostante la minaccia di occupare gli alberghi destinati ai profughi lanciata qualche giorno fa da Matteo Salvini», prosegue Ramonda, «le regioni e i parlamentari che vorrebbero chiudere le porte alle accoglienze dovrebbero piuttosto rivolgersi all'Europa chiedendo di modificare gli accordi di Dublino: i rifugiati devono poter presentare richiesta di asilo in tutti gli stati europei e non solo dove sbarcano. Questa è l'unica soluzione di fronte ad ondate migratorie che non possono essere fermate». Per questo la Papa Giovanni ribadisce la richiesta di creare senza indugi un canale umanitario, per impedire ulteriori tragedie.