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venerdì 04 ottobre 2024
 
 

In Africa sempre più bambine a scuola

25/11/2013  Secondo un centro studi con sede in Etiopia, nei Paesi africani è aumentata notevolmente la frequenza scolastica dei bambini.

Buone notizie per l'infanzia in Africa: nonostante la gravissima piaga della malnutrizione che affligge i più piccoli, le carenze nella salute materno-infantile, le morti per malattie prevenibili e facilmente curabili in altre parti del mondo, come la diarrea e la polmonite,  l'istruzione primaria nel continente registra un boom. Ora i bambini, e soprattutto le bambine, hanno molto più facile accesso alla scuola. Nell'arco di circa dieci anni il numero delle piccole che frequentano le scuole elementari ha registrato un notevole aumento in vari Paesi.

A rivelarlo sono gli esperti dell'African child policy forum, centro studi con sede ad Addis Abeba, in Etiopia, basandosi sul confronto tra i dati relativi alla frequenza scolastica e la mortalità infantile in 52 Stati. In alcuni casi si parla addirittura di più di un raddoppio: fra il 2000 e il 2011 in Etiopia il dato è passato dal 41 all'83%, in Angola è balzato dal 35 al 78%. Il boom dell'istruzione primaria riguarda tutta l'Africa: la media continentale attualmente è 78% per le bambine, 83% per i bambini. 

In un continente in rapido sviluppo e mutamento economico e sociale, questi dati sono molto significativi: il raggiungimento dell'istruzione primaria universale, come strumento fondamentale per la crescita e l'emancipazione,  è il secondo degli otto "Obiettivi di sviluppo del millennio" fissati dalle Nazioni Unite e condivisi dai 191 Stati membri. Liberarsi dalla condizione di analfabetismo, soprattutto per le bambine, nei Paesi africani significa avere molte più possibilità di diventare donne inserite nel mondo del lavoro, indipendenti, consapevoli dei loro diritti e capaci di difenderli.

Sempre secondo gli studi dei ricercatori di Addis Abeba, nel campo della mortalità infantile, i progressi più evidenti sono stati ottenuti da Rwanda e Liberia: tra il 2008 e il 2011 questi due Paesi sono stati capaci di ridurre le morti dei bambini sotto i 5 anni rispettivamente del 52 e del 47%. 

 
 
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