Il simbolo dei Sindaci per la pace.
(Guarda la FOTOGALLERY con le tappe italiane del tour anti-nucleare)
Fare
un giro del mondo in 90 giorni, sulle ruote di un tandem, per
chiedere la messa al bando delle armi nucleari. È l’iniziativa di
“Bike for peace” e di Tore Naerland, norvegese, 60 anni,
ipovedente dall’età di 16. Da allora, pedala per un mondo più
giusto: «I miei anni in
sella per la pace - racconta - sono stati anni splendidi, una
continua sfida intellettuale, spirituale, fisica e mentale. Dal 1971
al 1976 mi sono impegnato a favore dei diritti umani nella mia
chiesa, e dei diritti degli oppressi. Poi ho aggiunto l’impegno per
l’uguaglianza di diritti sociali per persone con disabilità e per
le minoranze. L’impegno per la pace e l’incontro tra diversi è
iniziato con la prima pedalata che vi ho dedicato, organizzata in
Irlanda del Nord nel 1978. L’anno successivo, ho capito
l’importanza della lotta contro le armi nucleari».
Tore
è partito da Inghilterra e Francia. Dopo i 10 giorni italiani (1-10
aprile) proseguirà per Pakistan, India, Cina, Giappone, Stati Uniti
e Norvegia. Con lui, sul tandem, c’è Anita
Valen de Vries, una ciclista norvegese che ha gareggiato alle
Olimpiadi del 2004 e 2008. «In
Italia – spiega Lisa Clark dei Beati i costruttori di pace, che ha
organizzato le diverse tappe – passeranno da Albenga, Genova, La
Spezia, Pisa, Follonica, Montalto di Castro e Roma. Qui, il 9 aprile,
sarà in udienza da Papa Francesco e incontrerà esponenti del
Parlamento, del Ministero degli Esteri e del Comune». In tutte le
città, ci saranno incontri pubblici e nelle scuole, gruppi di
ciclisti che scorteranno Tore e i suoi compagni per le strade,
iniziative varie come un concerto dei ragazzi delle scuole cittadine
a Genova.
Tore Naerland in tandem.
Il giro del mondo il 90 giorni
«Per
questo Giro del mondo in 90 giorni del 2014 – aggiunge Tore – ho
formato un’alleanza con Mayors for Peace, PNND e ICAN, per
contribuire ad estendere la nostra rete di sostegno solidale. Oggi,
la coalizione che lotta per la messa al bando delle armi nucleari
rappresenta davvero la maggioranza dell’umanità».
C’è
l’associazione dei Sindaci e degli Enti Locali, Mayors for Peace,
che raccoglie oltre 5.700 città in tutto il mondo, tra cui oltre 440
in Italia. È presieduta dal Sindaco di Hiroshima e ha come finalità
quella di far bandire ed eliminare tutte le armi nucleari dal
pianeta. Affinché nessun’altra città debba mai subire, come
Hiroshima e Nagasaki, le conseguenze dell’esplosione di una bomba
atomica. ICAN, invece, è la Campagna internazionale che riunisce
oltre 360 organizzazioni in 93 Paesi, mentre PNND è la rete
internazionale di Parlamentari per la Non-proliferazione e il Disarmo
Nucleare, appartenenti a tutti gli schieramenti politici.
Tore Naerland
La Rete delle Città della Pace
Un tema al centro del
Giro 2014 è il ruolo delle reti internazionali delle Città per la
pace, per il disarmo, per la solidarietà e l’amicizia. Richiama il
messaggio, ancora attuale, di Giorgio La Pira, che nel 1955, in piena
Guerra Fredda, inaugurava la Conferenza dei Sindaci invitati da tutte
le capitali del mondo. A Palazzo Vecchio a Firenze, sedettero accanto
i primi cittadini di Washington e Mosca, Londra e Praga, Pechino e
Nuova Delhi, Varsavia e Parigi, insieme a colleghi latinoamericani,
asiatici e africani. La Pira affermava che le Città dovevano
attraversare le frontiere degli Stati per costruire legami di comune
umanità; questa convinzione nasceva in lui proprio dall’esperienza
dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki. Non erano state distrutte
per errore, ma, come aveva spiegato l’allora presidente Truman,
l’obiettivo strategico delle armi nucleari era «la
distruzione delle città nemiche e lo sradicamento della
popolazione». La Pira propose allora la diplomazia delle Città,
«uno strumento diplomatico
nuovo che esprime la volontà di pace delle città del mondo intero e
che tesse un patto di fraternità alla base stessa della vita delle
Nazioni».
La partenza da Manchester del Tour 2014.
Dieci secondi per distruggere, effetti per decenni
È la stessa visione che
anima Mayors for Peace e la campagna delle città contro le armi
nucleari. «Ci vogliono meno
di 10 secondi – spiegano gli organizzatori del Giro – perché un
ordigno nucleare sviluppi tutto il suo potenziale distruttivo, ma gli
effetti durano per decenni. L’umanità ha messo al bando tutte le
altre armi di distruzioni di massa: sono in vigore convenzioni che
vietano le armi chimiche, quelle biologiche, le mine anti-persona, le
bombe a grappolo. Stiamo costruendo un grande movimento di popolo,
cittadini e amministratori insieme, per obbligare gli Stati a
negoziare e ratificare una Convenzione per la messa al bando e
l’eliminazione di tutte le armi nucleari dal pianeta. Richiede
impegno da parte di ciascuno di noi. Partecipare a questa avventura,
insieme alla maggioranza della popolazione mondiale, è davvero
esaltante».