«Vorrei passare intere giornate
sui monti a contemplare
in quell’aria pura
la grandezza del Creatore
». Il beato Pier Giorgio
Frassati, a 90 anni dalla sua morte avvenuta
il 4 luglio a soli 24 anni, continua
a chiamare giovani e meno giovani
sui “suoi” sentieri, tracciati in
ogni regione d’Italia.
In valle d’Aosta
raggiungeranno domenica 5 luglio Fiery
e Resy dove la diocesi di Piacenza-
Bobbio porta in estate i suoi ragazzi, in
Puglia saliranno il monte Cornacchia
con l’Azione cattolica e la Pro Loco di Castelluccio Valmaggiore, in Emilia Romagna
faranno un trekking al rifugio
Fontana Moneta, in Lazio un’escursione
sui monti Simbruini.
Mete e quote ben diverse, com’è
proprio della rete dei «Sentieri Frassati
» realizzati da gruppi locali con il Club
alpino italiano d’intesa con Azione cattolica
e l’associazione Giovane Montagna,
ma la stessa tensione a elevare
lo spirito «verso l’alto», secondo l’ormai
famoso motto autografato da Pier
Giorgio sulla foto dell’ultima gita.
Un invito alla spiritualità autentica
della montagna, che continua a ispirare
con fantasia pastorale molte iniziative
sui 22 sentieri italiani: «Da quando abbiamo
lanciato l’idea dei “Sentieri Frassati”
in Campania nel 1996 l’iniziativa
è cresciuta spontaneamente dal basso,
in modalità giustamente differenti, ma
sulla condivisione di fondo che accomuna
credenti e non credenti nell’ammirazione
di Pier Giorgio, un testimone
ancora vivente del ben vivere e del
bel vivere o meglio – come diceva lui
– del vivere e non del vivacchiare». Il
bilancio è di Antonello Sica, l’ideatore
e coordinatore nazionale, che concluderà
questa terza edizione della Settimana
nazionale dei «Sentieri Frassati»
sabato 11 luglio a Sala Consilina con
il Cai di Salerno, l’Ac campana e la sottosezione Frassati di Giovane
montagna con una Messa presieduta
dal vescovo di Teggiano-Policastro
monsignor Antonio De Luca: «In
ogni realtà regionale abbiamo chiesto
ai vescovi di sentirsi custodi dei “Sentieri
Frassati” – tiene a precisare Sica –
per sottolineare che si tratta di itinerari
pienamente inseriti nella Chiesa
locale anche se realizzati dal Cai, il più
importante sodalizio alpino».
Lo si comprende mettendo gli
scarponi in Carnia per i 40 chilometri
del “Frassati” – con 1.400 metri di
dislivello in due giorni – dove già nel
1925 era stata posta una targa sul monte
Jouf a ricordo di Pier Giorgio dall’Azione
cattolica locale: «Faremo il sentiero
sabato e domenica, ospiti per la
notte a Poffabro dalle nostre amiche
monache del monastero di Santa Maria,
alle quali devolveremo la quota di
partecipazione», anticipa Andrea Beltrame,
responsabile dell’Ac di Maniago,
che per l’occasione si è inventata un altro
nome goliardico che piacerebbe a
Pier Giorgio: il Frassa-team.
Come in Friuli, anche nelle Marche
il Sentiero Frassati compie dieci anni
e vede rinnovarsi il pellegrinaggio notturno di otto ore da Fonte Avellana
a Cagli in un intenso clima spirituale:
«Rispettiamo il silenzio della natura e
favoriamo il raccoglimento interiore»,
raccomandano don Francesco Pierpaoli
e don Giorgio Paolini, che promuovono
l’iniziativa assieme al Cai, «niente
schiamazzi e iniziative autonome che
compromettono l’armonia del procedere
insieme».
Nel cuore della notte,
alle 3.30, la celebrazione dell’Eucaristia
e la benedizione con l’acqua
raccolta da tutti i «Sentieri Frassati»; all’arrivo la colazione offerta dalle
mamme di Cagli.
All’ombra delle Dolomiti di Brenta
sabato 4 luglio si sale da Villa Banale al
santuario mariano di Deggia, una tappa
del Sentiero trentino valorizzato dalla
Società alpinisti tridentini-Cai, con
Azione cattolica e settimanale diocesano.
«Il cammino sul “Frassati” lo scorso
anno ha portato alla nascita di nuove
amicizie», confidano Elisa, Giorgio
e Barbara dopo tutti i cento chilometri
da Arco a San Romedio, «i testi tratti
dalla Bibbia e dalle parole del giovane
beato piemontese ci hanno aiutato
ad andare più in profondità nel dialogo
fra noi su argomenti diversi: la bellezza,
la povertà, il cielo, la famiglia, la
morte, il progetto di vita». «Riproporrò
l’esperienza perché attraverso la fatica
e la bellezza del Creato il camminare
insieme ha cambiato i nostri giovani,
ci siamo ritrovati diversi nella verifica
finale, riportati all’essenziale», osserva
don Mauro Angeli, guida della Pastorale
giovanile di Trento, che invita a formare
a metà agosto una Compagnia dei
tipi loschi, come lo stesso Frassati aveva
denominato il suo gruppo di amici
montanari della Fuci.