«L'Africa, nell'immaginario
collettivo – soprattutto italiano – o è esotica, oppure è
drammatica. Non è mai quotidianità, non è mai vita normale».
Inizia da qui la riflessione che porta l'associazione di promozione
sociale parmense “Le Réseau” a ideare il Festival Ottobre
Africano, per “favorire la reciproca conoscenza, la collaborazione
fra immigrati e italiani e la convivenza”.
E quest'anno il Festival
si intitola “Dall'Incontro la Cultura”.
«All'epoca eravamo un po' matti, ma
nutrivamo un grande sogno»,
dice Cleophas Adrien Dioma, oggi direttore artistico del Festival,
«abbattere gli stereotipi e
restituire valore all'arte africana».
Partita in sordina, con pochi
mezzi, la manifestazione è cresciuta anno dopo anno. «Alle spalle
ci sono dieci anni di eventi letterari, teatrali, artistici, di
incontri pubblici e nelle scuole. Una bella esperienza, ma arriva un
momento in cui bisogna decidere se chiudere o cambiare»,
continua Cleophas. «Abbiamo
deciso che questa undicesima edizione sarebbe stata un nuovo inizio.
Ecco allora, la dimensione nazionale, prima era il festival Africano
di Parma, quest'anno coinvolge altre città: Roma, Reggio Emilia e
Milano. E poi ci siamo dati un'organizzazione più professionale e
abbiamo ricercato una maggiore qualità. Tutto questo per far
emergere una nuova visione dell'immigrazione e dell'Africa. Non si
può continuare a parlare senza sapere. Congo, Benin, Nigeria, Togo,
ma, in generale, tutti i Paesi africani hanno dato i natali ad
artisti straordinari in tutti i campi. Il loro apporto va ricercato e
valorizzato, e noi questo cerchiamo di fare».
Il Festival Ottobre Africano,
iniziato il 6 ottobre a Parma, è approdato il 17 ottobre, per il
primo anno, a Roma, con un focus (all'Institut Française Centre
Saint-Louis, Largo Toniolo 20/22) su Sotigui Kouyaté, attore e
drammaturgo africano scomparso nel 2010, considerato uno dei più
importanti attori dell'Africa occidentale.
Madrina della manifestazione
quest'anno è la cantante Fiorella Mannoia, che sarà a Roma lunedì
21 ottobre, alle 17, nella Casa delle Letterature (piazza
dell'Orologio 3), per la conferenza "L'arte come mezzo di
cambiamento sociale”, assieme ad Odile Sankara e Gabin Dabirè e
all'associazione Destination West Africa.
Gli eventi che si sono succeduti
finora hanno riscontrato grande successo di pubblico; tra questi,
“Educare contro il razzismo”, kermesse di musica, danza e teatro,
con diverse realtà rappresentative delle seconde generazioni, a cui
ha partecipato il ministro dell'Integrazione, l'onorevole Cécile
Kashetu Kyenge.
Il pubblico? Soprattutto persone affascinate dalla cultura e dall'arte africane
«Siamo contenti»,
riprende il direttore artistico, «perché
segue i nostri eventi, non solo chi è impegnato in associazioni di
volontariato o nella cooperazione, “gente del settore”, ma
soprattutto persone incuriosite o affascinate dalla cultura e
dall'arte africane, o attirate dai bei nomi che partecipano. Mi piace
citarne qualcuno: Odile Sankara, affermata attrice e attivista,
sorella del compianto presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara;
Karim Metref, algerino, oggi residente in Italia, animatore e
formatore in educazione alla pace; DouDoe N'Diaye Rose, senegalese,
uno dei più bravi percussionisti di sabar (strumento a percussione,
tipico dell'etnia wolof); Simon Claviere-Schiele, parigino,
designer-copywriter, già addetto culturale in Eritrea presso
l'Ambasciata di Francia, e molti altri».
Cinema, letteratura, musica, moda e
conferenze, il calendario è davvero ricco.
Non solo Roma, ma anche Milano.
All'Università Statale (facoltà di Scienze Politiche), sempre il 17
ottobre, si è svolta la conferenza “Movimenti migratori e percorsi
di cooperazione. L'iniziativa di Co-sviluppo
Fondazioni4Africa-Senegal”, con interventi di docenti ed esperti.
Kossi Komla-Ebri, cittadino
italo-toghese, medico chirurgo, presenterà, sabato 19 ottobre, alle
17, alla libreria Feltrinelli di Roma (Galleria Alberto Sordi),
“Imbarazzismi”, un libro di episodi esilaranti, inquietanti, di
quotidiano e spesso inconsapevole razzismo; insieme all'autore, il
politico e giornalista Jean Léonard Touadi.
Stesso giorno, a Milano, alle 21,
nell'auditorium Laverdi, DouDou Ndiaye Rose in concerto con gli
African Griot, e con la partecipazione di Aliou Ndiaye dell'Orchestra
nazionale del Senegal.
Venerdì 25 ottobre, alle 9.45,
nella Camera di Commercio di Roma (Aula del Consiglio), si parlerà
di migranti, ma rovesciando il punto di vista: da aiutati ad
“aiutanti”, ovvero il racconto di persone singole e comunità che
si distinguono per iniziative sociali, culturali e di sviluppo, in
Italia e nel loro Paese di origine.
«Mi sono accorto»,
conclude Cleophas, «che in
Italia la situazione è peggiorata, sia dal punto di vista
legislativo che dei rapporti con gli autoctoni. Sono originario del
Burkina Faso, sono qui da una quindicina d'anni, e mi sembra che
l'italiano medio – forse anche per colpa della crisi – in
generale sia diventato più razzista».
Chiusura in allegria, sabato 26 e
domenica 27 ottobre, con uno stage di danza sabar, con il maestro
Yelly Thioune.
Per informazioni:
www.ottobreafricano.org; info@ottobreafricano.org; mob. 333.2246672.