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mercoledì 23 aprile 2025
 
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In Italia ottimi rapporti tra cattolici e copti

19/02/2015 

La chiesa copta di Bologna.
La chiesa copta di Bologna.

Sono circa 10 mila i fedeli in Italia della Chiesa copta ortodossa. E’ nata nel 1984 dai bisogni pastorali dei fedeli immigrati in Italia di mantenere non solo la cultura, ma anche le tradizioni religiose. E la Chiesa cattolica italiana ha dato una mano agli ortodossi copti affittando a loro numerose chiese e luoghi per le attività pastorali.

Oggi ci sono due vescovi copti residenti in Italia. Sede episcopale è il monastero di Lacchiarella vicino a Milano. Nel 1995 è nata un seconda diocesi, la “Diocesi di Torino, Roma, Firenze e dintorni”, divisa in quattro macroaree (Roma, Firenze e Perugia, Bologna e Reggio Emilia, Torino) che ha centri distaccati a Genova, La Spezia e Bari, e con sede a Roma, sotto la guida del vescovo Barnaba El Soryany.

In tutto si contano una ventina di parrocchie e altre se ne stanno aggiungendo. Fu Sua santità Papa Shenuda III, così si chiama il capo della Chiesa copta ortodossa, predecessore dell’attuale Patriarca Tawadros II, 63 anni, 118° Papa della Chiesa copta, a preoccuparsi dei fedeli all’estero e ad approvare la creazione di ben 180 diocesi copto ortodosse per la grande emigrazione egiziana. L’Italia è considerato dal Cairo uno dei Paesi più importanti dove emigrano i giovani cristiani copti. Dall’inizio degli anni Ottanta molti giovani tornavano in Egitto per sposarsi, ma poi rientravano in Italia. Nel 1984 Papa Shenuda III inviò il primo sacerdote copto, lo ieromonaco Beniamino El Baranusi, che risiedeva a Milano e cominciò a girare per l’Italia per censire i luoghi dove vi era necessità di una pastorale copta per gli egiziani. Fu lui a prendere in affitto alcune chiese per la celebrazione della Divina Liturgia. Nel 1986 un altro sacerdote Pishoi ‘Aziz chiese ed ottenere dal Vicariato di Roma il consenso ad utilizzare tre volte al mese la Chiesa di san Callisto nel centro della capitale per la celebrazione del rito copto.

Sua Eccellenza mons. Barnada El Soryany incontra papa Francesco.
Sua Eccellenza mons. Barnada El Soryany incontra papa Francesco.

Il primo sacerdote copto a risedere stabilmente a Roma è stato Barnada El Soryany, l’attuale vescovo. Era il 1990. Negli anni Novanta sono stati tradotti in italiano, per i figli degli immigrati, molti libri per il catechismo. All’inizio trent’anni fa la Divina liturgia si celebrava una volta al mese e i pochi sacerdoti erano costretti a girare l’Italia come delle trottole.

Una delle prime Chiese copte venne aperta al culto a Torino, donata in usufrutto illimitato dalla diocesi cattolica, così come la casa per il parroco e i locali per il catechismo. In Piemonte attualmente vi sono chiese copte a Novara, ad Asti e Cuneo. Anche a Bologna la chiesa copta è stata data in affitto dalla diocesi cattolica e si trova nella zona di san Lazzaro. In Emilia c’è anche una chiesa a Reggio Emilia. A Firenze la chiesa, anch’essa data in usufrutto illimitato dalla diocesi, è intitolata a San Mina. Prima del 1996 i copti celebravano all’interno di una chiesa cattolica nel centro della città.

In Toscana ci sono chiese a Viareggio e a Borgo san Lorenzo, in Umbria a Gualdo Tadino. A Roma vi sono parecchie chiese in città. Poi ci sono chiese a Fiumicino, Ostia, Frascati e Velletri. Comunità copte si incontrano periodicamente per la Divina Liturgia anche a Genova, La Spezia e Bari. E recentemente il vescovo Barnaba ha avviato una serie di visite pastorali in Calabria e in Sicilia dove numerosi fedeli copti hanno chiesto una presenza più stabile della propria Chiesa. Anche in Veneto accade la stessa cosa e la diocesi copta di Milano, da cui dipende, sta costruendo una chiesa copta a Campalto, non lontano dall’aeroporto di Venezia.

I rapporti ecumenismi tra cattolici e copti sono ottimi. A Gualdo Tadino, in occasione della inaugurazione della prima chiesa copta dell’Umbria e delle Marche, intitolata a Santa Marina, fu l’allora patriarca di Venezia, il card. Angelo Scola a donare la reliquia della santa, una monaca siro-egiziana dell’VIII secolo, molto venerata fra i copti.
Il Papa Francesco e Papa Tawadros II si sono incontrati in Vaticano il 10 maggio 2013, quarant’anni dopo il primo storico incontro tra un Papa della Chiesa cattolica e un Papa della Chiesa ortodossa copta d’Egitto, quello tra Paolo VI e Shenouda III. Bergoglio in quella occasione aveva osservato che la visita rafforza “i legami di amicizia e di fratellanza che già uniscono la Sede di Pietro e la Sede di Marco, erede di un inestimabile lascito di martiri, teologi, santi monaci e fedeli discepoli di Cristo, che per generazioni e generazioni hanno reso testimonianza al Vangelo, spesso in situazioni di grande difficoltà”. Anche Giovanni Paolo II nel 2000 incontrò Shenouda III.

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