Ho 52 anni e vivo nella
mia splendida Lecce, felicemente
sposata da 25 anni.
Mia figlia e mia nipote, dopo
aver terminato a fatica la
scuola superiore, non hanno
voluto proseguire con l’università.
Tutti le criticano,
perché dicono che se è difficile
trovare lavoro con la laurea,
figurarsi se si ha solo il
diploma! Mia figlia vorrebbe
lavorare, ma dove? La nostra
splendida città non offre nulla
ai giovani, ma proprio nulla.
Se al Nord c’è qualche briciola
di possibilità, qui neppure
quella. Mia nipote è
partita per Madrid con un
contratto di pochi mesi, e
non le dico i sacrifici, soprattutto
psicologici. Lo so che è
la solita canzone, ma le promesse
dei politici non ci bastano
più, perché prima o
poi ci sarà una rivoluzione.
ROSY - Lecce
La disoccupazione giovanile,
che nel Sud ha toccato punte
al di sopra del cinquanta
per cento, dovrebbe essere la
priorità delle priorità per chi
ha responsabilità pubbliche. E,
soprattutto, per chi ha o dovrebbe
avere a cuore il futuro
del Paese. Purtroppo, si investe
poco sulle nuove generazioni,
che ormai cercano speranza
all’estero, impoverendo così
l’Italia della loro vitalità. Vanno
ringraziate le famiglie, che
hanno ammortizzato il disagio
dei figli, se il malessere non
s’è trasformato in protesta violenta.
Ma non si può più abusare
della loro pazienza.