Crocifissione dal Vangelo di Skevra. Conservato a Venezia, risale al 1635.
L'Armenia è un paese montuoso
del Caucaso, fra l'Europa e l'Asia, di piccole dimensioni (più o meno
grande come il Belgio), che vanta una delle più floride culture del
mondo antico e una storia affascinante ma al tempo stesso tragica. E' sufficiente ricordare
tre momenti. Il popolo armeno, fiero e colto, si formò nel VII
secolo avanti Cristo alle pendici del Monte Ararat, sulla cui cima,
secondo la tradizione biblica, si arenò l'Arca di Noè sfuggita al diluvio. L'Armenia ,
nel 301, fu il primo paese al mondo ad adottare il Cristianesimo come
religione di Stato. Il popolo armeno ha sofferto il genocidio che
cento anni fa, nel 1915, portò alla deportazione e all'annientamento
degli armeni nell'Impero Ottomano.
E'
quindi emoziante e ricca di suggestioni la mostra “Armenia. Il
Popolo dell'Arca”, aperta dal 6 marzo al 3 maggio al Vittoriano di
Roma. L'esposizione, curata da Vartan Karapetian, si articola in
sette sezioni ricche di reperti archeologici, codici miniati, capitelli, modellini di chiese in pietra, opere
d'arte, illustrazioni e documenti provenienti da istituzioni armene e
italiane. Si possono ammirare, fra l'altro, antiche croci in pietra
o tempestate di pietre preziose, codici miniati conservati nella
Biblioteca del monastero armeno di san Lazzaro a Venezia, arredi sacri come
una bellissima tenda liturgica del 1689.
La mostra racconta soprattutto l'Armenia cristiana. Infatti fu proprio con la conversione al cristianesimo al principio del IV secolo e con la traduzione delle Sacre Scritture in lingua armena, che la storia del popolo armeno conobbe una svolta fondamentale.
Grazie ad apparecchiature
multimediali i visitatori potranno anche prendere confidenza con la originale lingua
armena, ascoltandone la pronuncia.
Una sezione della mostra è dedicata al genocidio e alla solidarietà
italiana nell'accoglienza ai sopravvissuti. C'è infine una sezione
dedicata agli antichi rapporti fra Armenia e Italia. Secondo l'ambasciatore
armeno in Italia, Sergis Ghazaryan, si tratta di “venti secoli di
solidarietà ricevuta, di contaminazioni culturali e di sforzi
generosamente donati all'Italia, su cui oggi poggiano i solidi
rapporti bilaterali italo-armeni”.
Il
centenario del genocidio sarà commemorato il 24 aprile. In memoria
di quel tragico evento papa Francesco celebrerà una messa in San
Pietro la mattina del 12 aprile.
La
mostra ARMENIA. IL POPOLO DELL'ARCA
è
al Complesso del Vittoriano - Salone Centrale
è
aperta al pubblico dal 6 marzo al 3 maggio
tutti
i giorni dalle 9,30 alle 18,30
ingresso
gratuito