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venerdì 11 ottobre 2024
 
Fine vita
 

In Olanda l'ultima barbarie: sì all'eutanasia anche per i bambini fino a 12 anni

16/10/2020  È stato il primo Paese nel 2002 a introdurre la “dolce morte” per i malati terminali. Poi è stata legalizzata anche per gli anziani, disabili, neonati e adolescenti depressi. Ora sta per essere estesa anche all’ultima fascia d’età finora protetta dalla legge

Lo schema ideologico è sempre lo stesso: risparmiare sofferenze inutili. Solo che stavolta non parliamo di adulti ma di bambini da 1 a 12 anni. Anche a loro sarà consentita la morte per eutanasia. Accade in Olanda dove il ministro della Salute olandese Hugo de Jonge, membro di spicco del partito d’ispirazione cristiana Cda (Appello Cristiano-Democratico) nel governo guidato dal premier Mark Rutte (una coalizione fra i liberali del Vvd e i laburisti del PvdA), ha annunciato nei giorni scorsi l’accordo nella maggioranza su un regolamento che estende anche ai più piccoli la legge sull’eutanasia. De Jonge ha motivato la sua iniziativa con uno studio sulla sofferenza dei bambini, commissionato dal suo Ministero, secondo il quale – ha scritto in una lettera al Parlamento – «c’è bisogno di un’interruzione di vita intenzionale» decisa d’intesa «tra medici e genitori» per aiutare «un piccolo gruppo di bambini malati terminali che soffrono senza speranza e in modo insopportabile». La stima del ministro basata sulla ricerca è di un numero di casi tra i 5 e i 10 all’anno. Il riferimento è al Rapporto presentato alla camera bassa del Parlamento lo scorso anno da tre ospedali universitari che afferma che l’84 per cento dei pediatri olandesi ritiene necessario introdurre la morte assistita nell’ultima zona franca dell’esistenza, quella dagli 1 ai 12 anni. Si tratta dell’unica fascia di età dove l’eutanasia non è ammessa in quanto i bambini non sarebbero ritenuti legalmente in grado di autodeterminarsi e optare consapevolmente per la morte. Dopo un’accesa discussione nel governo, l’intesa è passata il 13 ottobre scorso e, salvo colpi di scena, sarà approvata dal Parlamento ed entrerà in vigore nei prossimi mesi.

In Olanda l’eutanasia è legale dal 2002 ma sui bambini da 0 a 12 anni non era finora consentita. I fautori della “dolce morte”, con uno schema collaudato e già visto in tante altre occasioni che riguardano il tema del fine vita, hanno affermato a tamburo battente che c’è “un vuoto legislativo da colmare”. Secondo la legge, i bambini che possono accedere al "diritto di morire" per decisione dei medici e con l’approvazione dei genitori devono esserci alcune condizioni: nessuna prospettiva di guarigione o di cura efficace, sofferenza intollerabile, malattia terminale. Tutti concetti generici e soggetti a interpretazione, con una parte dei medici che hanno spinto per un intervento normativo allo scopo di ottenere tutela giuridica rispetto ad azioni legali per aver accelerato la morte di piccoli pazienti sospendendo le terapie e la nutrizione assistita. In Belgio l’eutanasia dei bambini è già legale, con due casi di morte procurata a piccoli di 9 e 11 anni nel 2016 e 2017.

Uccisi con l'eutanasia anche depressi e malati psichici

Nel 2019 in Olanda sono morte per eutanasia 6.361 persone, pari al 4% dei decessi: nel 91% pazienti considerati terminali, mentre i restanti casi sono relativi a persone affette da gravi disturbi psichici, come la depressione. Una legge che viene da lontano perché in Olanda “grazie” al Protocollo di Groningen, elaborato dal professor Eduard Verhaegen, sulla soppressione dei neonati «affetti da malattie gravi», dal 2004 è possibile uccidere un bambino tra gli 0 e i 12 mesi (anche se ha una aspettativa di vita di 10 anni). Ed è possibile uccidere un bambino tra i 12 e i 16 anni previo consenso dei genitori. Ma la fascia d’età compresa tra 1 e 12 anni è sempre stata un muro che si credeva invalicabile. Ora è caduto anche questo.

Nel luglio scorso, al Parlamento è stata presentata un’altra proposta di legge per consentire l’eutanasia sugli over 75 in buona salute ma stanchi di vivere. Una china pericolosissima sulla quale si è deciso di accelerare e che nel 2017 aveva incontrato la ferma condanna di Kees van der Staaij, parlamentare olandese leader del Partito politico riformato (Sgp), che sul Wall Street Journal scrisse un commento dal titolo shock: “In the Netherlands, the Doctor Will Kill You Now” (“In Olanda, di questi tempi il dottore vi ucciderà”): «Stanno crescendo le pressioni perché il governo olandese legalizzi una “pillola eutanasica” per coloro che non sono malati, ma semplicemente giudicano la propria vita conclusa», scriveva il deputato dopo aver ricordato che l’Olanda è stato il primo paese al mondo che ha legalizzato l’eutanasia riservata ai malati terminali, «nel frattempo è stata estesa a dementi e sofferenti psichici, e gli abusi (Van der Staaij fa un paio di esempi, ndr) sono all’ordine del giorno, tanto che alcune centinaia di medici favorevoli all’eutanasia per i malati fisici si sono ribellati con una pubblica dichiarazione. Ma ministri del governo uscente e Società olandese per il diritto a morire continuano a esercitare pressioni, affermando che gli individui dovrebbero avere la possibilità di “uscire dalla vita”. Ma questo argomento è davvero convincente? Coloro che cercano la morte perché la loro vita è “conclusa” sono spesso vittime della solitudine e della disperazione. Alcuni anziani temono di essere un fastidio per i loro figli con le loro esigenze sociali e mediche. Non vogliono essere sentiti come un peso. Legalizzare la pillola per l’eutanasia potrebbe significare esercitare ulteriori pressioni sui vulnerabili, sui disabili e sugli anziani».

 
 
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