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domenica 20 aprile 2025
 
Foto solidali
 

In Palestina la resistenza è sopravvivere

20/02/2025  Aperta alla Fabbrica del vapore di Milano fino all'11 marzo la mostra fotografica "Home Sweet Home – Immagini di resistenza dalla Palestina" delle fotografe Michela Chimenti e Alessia Galli, che hanno visitato i progetti di WeWorld in Cisgiordania, con una particolare attenzione ai diritti delle donne

"Home Sweet Home – Immagini di resistenza dalla Palestina": un titolo da un lato beffardo, perché di dolce nella vita dei paestinesi non c'è molto, dall'altro rende il senso di questo attaccamento alla loro terra, che costa loro lutti e sofferenze da decien di anni ma che non vogliono lasciaere. La mostra fotografica aperta alla Fabbrica del vapore di Milano fino all'11 marzo  racconta storie di resistenza quotidiana dal territorio palestinese occupato attraverso gli scatti delle fotografe Michela Chimenti e Alessia Galli, che nel loro viaggio in Cisgiordania hanno visitato anche i progetti di WeWorld, presente nel Paese da oltre 30 anni.  
La mostra, che ha il patrocinio del Comune di Milano, vuole condividere storie di resistenza, immortalate in scatti che raccontano l’esperienza di chi vive tra violazioni di diritti, occupazione e difficoltà quotidiane.Curata da Micaela Calabresi, fa parte di un progetto fotografico lanciato a novembre che offre uno sguardo intimo sulla vita in Palestina e ogni immagine cattura storie che raramente trovano spazio sui nostri schermi. 
 

La mostra vuole raccontare anche e soprattutto le conseguenze del conflitto e dell'occupazione sulla popolazione femminile palestinese.«Tornare in Palestina dopo il 7 ottobre», dichiara la fotografa Alessia Galli,  «ha avuto un impatto profondamente diverso rispetto alle volte precedenti. Camminare per le strade di Gerusalemme e Betlemme, tornare al mercato di Hebron e Nablus è stato uno shock: le strade solitamente gremite di profumi, colori e suoni, erano quasi spettrali. La tragica situazione non ha impedito ai palestinesi di raccontarci cosa stanno vivendo e di chiederci, per l’ennesima volta, di far sentire le loro voci nel mondo. Il pensiero che più ci sconvolge e a cui non sappiamo dare risposta, è che a distanza di pochi mesi non sappiamo che fine abbiano fatto le persone che abbiamo incontrato».
Per tutta la durata della mostra, le fotografie saranno disponibili a fronte di una donazione che sarà destinata ai progetti di WeWorld in Palestina - Cisgiordania e Gaza - e in particolare all'acquisto e alla distribuzione di kit mestruali e all'organizzazione di percorsi di formazione per donne e ragazze palestinesi. Un gesto concreto per migliorare le condizioni di chi vive ogni giorno gli effetti dell’occupazione.  A Gaza e in Cisgiordania, infatti, le restrizioni alla libertà di movimento e la scarsità d’acqua aggravano ulteriormente la situazione igieniche in particolare delle donne. 
«In Palestina ci troviamo in una situazione di perenne emergenza», conclude Dina Taddia, Consigliera Delegata WeWorld, «ma il nostro impegno non si è mai fermato. Lavorare in un contesto così complesso significa rimanere attivi non solo nell’emergenza, ma anche nella costruzione del futuro. Al centro di tutto questo devono esserci i diritti delle donne, a 360 gradi. Siamo presenti in Palestina dal 1992 e continueremo a esserci, perché non abbiamo mai smesso di stare al fianco delle persone».
 

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