Fantasia nella solidarietà. Per le popolazioni colpite dal terremoto ci sono gli interventi in emergenza, quelli per i bisogni primari e gli aiuti sul territorio. Ma la vita continua e spesso si rischia di dimenticare che per chi vive nelle zone colpite la quotidianità è una sfida continua. Per questo è davvero encomiabile la scelta dei ragazzi di una scuola di Predazzo, in provincia di Trento, che hanno subito sostenuto l'idea lanciata da una studentessa di seconda, Maria Chiara Corso: rinunciare alla gita di classe e permettere ai coetanei di Amatrice di passare una settimana bianca in Trentino aprendo loro le proprie case. Con l’appoggio della dirigente, e non solo, questo gesto originale di solidarietà è diventato realtà.
E così da lunedì 20 febbraio a venerdì 24, 29 ragazzi del liceo di Amatrice hanno raggiunto i coetanei dell’istituto La Rosa Bianca di Predazzo. Ospiti delle famiglie della scuola trentina hanno potuto sciare per tre giorni in val di Fiemme. Una classe a turno li ha accompagnati e hanno potuto sciare anche con il campione Alberto Tomba, passando sulle piste insieme a lui. Finale culturale di questa vacanza venerdì: prima di ritornare a casa hanno fatto una visita guidata al Muse di Trento.
L’aspetto più sorprendente di questa vicenda è come da una bella idea sia cresciuto il coinvolgimento dell’intero territorio. La provincia di Trento, da sempre all’avanguardia nelle buone pratiche per far funzionare i vari progetti ricorrendo alle forze locali, ha partecipato offrendo ai ragazzi di Amatrice lo skipass, la Guardia di Finanza ha procurato l’attrezzatura sportiva (sci e scarponi) e ha offerto una cena in caserma. I maestri di sci si sono resi disponibili per lezioni gratuite e persino la pasticceria del paese ha regalato una meravigliosa torta per festeggiare l’evento.
«I ragazzi dell’Istituto La Rosa Bianca hanno fatto un gesto veramente straordinario, un gesto di solidarieta’ concreta, di vicinanza e condivisione dei problemi che i loro colleghi di Amatrice stanno vivendo intensamente», ha commentato l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi. «Un altro grande significato di questa amicizia – ha aggiunto – è il pensiero che in montagna si possa vivere, perché la grande sfida che i giovani di Amatrice si trovano davanti non e’ solo quella di avere un luogo di comunità come la scuola dove poter studiare, ma di decidere di vivere ancora ad Amatrice».
Da Amatrice ridotta in macerie i ragazzi hanno portato la loro voglia di vivere e una targa per i nuovi amici trentini, sulla quale c'è scritto "La felicità è reale solo se condivisa". Sono ripartiti pieni di bei ricordi e con altri doni da parte della scuola materna di Pedrazzo che ha preparato dieci pacchi regalo, con materiale scolastico, per i coetanei terremotati.