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lunedì 17 marzo 2025
 
Estate
 
Credere

In vacanza i miei nipoti non vogliono andare a Messa

12/08/2015  Prima che un dovere, la partecipazione all’Eucaristia è un dono di grazia. Serve il buon esempio, che si impara soprattutto in famiglia.

Sono una nonna di due nipoti che, in questi mesi estivi, trascorrono con me e mio marito le loro vacanze, dal momento che abitiamo in una località a due passi dal mare. Sono bravi ragazzi, d’inverno frequentano gli scout e vanno al catechismo, ma in questo periodo non vogliono saperne di andare a Messa e restano tutto il giorno, tutti i giorni, in spiaggia fino a tardi. Come posso convincerli a dedicare un po’ di tempo a Gesù?

 

Maria, Montesilvano (Pe)

Il problema è che la Messa, anche in altri periodi dell’anno, è sentita solo come un dovere o addirittura un’imposizione. Così, con la scusa della vacanza, molti, non solo ragazzi, decidono di saltarla. In realtà, anche nelle località montane o balneari, le chiese non mancano e in molte parrocchie ci sono celebrazioni animate e ben preparate. Si tratta solo di fare un piccolo sforzo. Mi viene in mente, ad esempio, la parrocchia di Bibione, dove il parroco don Andrea si fa aiutare in estate da alcuni preti che studiano a Roma e propone ai fedeli di partecipare alla Messa nella chiesa principale e in diverse cappelle; le celebrazioni sono ben curate, in particolare la Messa domenicale per i ragazzi. Don Andrea organizza anche incontri quotidiani di animazione culturale e spirituale che attirano molte persone presso la parrocchia. Insomma, le opportunità ci sono, basta sfruttarle, magari andando insieme a far visita alla chiesa del paese, appena arrivati nel luogo di vacanza, per una breve preghiera.

Molto dipende anche dall’educazione ricevuta. Mia mamma mi ha raccontato di come mio fratello, quand’era adolescente, durante un periodo di vacanze al mare con la famiglia di un suo amico, si alzasse da solo alla domenica per andare a Messa, suscitando la sorpresa di queste persone. È il caso, allora, di vivere bene tutto l’anno la celebrazione domenicale in famiglia, così che l’esempio dei genitori e dei nonni possa essere di stimolo anche in vacanza.

Da parte dei preti ci vuole, poi, una particolare attenzione affinché tutti possano partecipare pienamente alla Messa, compresi i ragazzi. Esiste anche un Messale apposito dedicato a loro, La Messa dei fanciulli. Nell’introduzione si sottolinea come,  «in forza dell’impegno assunto nel Battesimo dei loro bambini, i genitori hanno il dovere di insegnare loro gradualmente a pregare, pregando essi stessi ogni giorno con loro e indirizzandoli a dire personalmente le loro preghiere. Se poi i fanciulli, così preparati fin dai teneri anni, avranno modo di partecipare liberamente con i loro familiari alla Messa, cominceranno a cantare e a pregare nella comunità liturgica e potranno giungere a una sia pur vaga percezione del mistero eucaristico».

Più in generale, l’introduzione al Messale chiede che la tutta la Messa sia «ordinata in modo tale da portare i fedeli a una partecipazione consapevole, attiva e piena, esteriore e interiore, ardente di fede, speranza e carità». L’augurio è che tutti comprendiamo, dando così il buon esempio ai ragazzi, che la Messa domenicale è un dono che riceviamo, prima che un dovere; un incontro con il Signore; una carica di grazia e di amore; un gesto che ci rende Chiesa, comunità che prega e loda il Signore in ogni parte del mondo e in ogni tempo.

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