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lunedì 07 ottobre 2024
 
Nuovi spazi della cultura
 

Inaugurato il Museo digitale della Storia del metodo scientifico in medicina

20/10/2021  Ora più che mai è importante conoscere le basi della scienza e della medicina. Nella sede 19 opere, dai manufatti in terracotta degli scavi di Pompei ai reperti che testimoniano i primi interventi chirurgici, fino ad arrivare alle vaccinazioni e alle frontiere della farmacologia moderna

Oplomoclion
Oplomoclion

Avvicinare i cittadini, in particolare i più giovani, alla cultura scientifica e al suo metodo è l’obiettivo di Mudimed, il primo Museo Digitale della Storia del Metodo Scientifico in Medicina, presentato oggi al Ministero della Cultura. Uno spazio virtuale esclusivo pensato e realizzato per consentire al grande pubblico di conoscere e familiarizzare con la storia, gli strumenti e le sfide della medicina.www.mudimed.it/ 
L’iniziativa, frutto di un accordo siglato lo scorso anno tra il Ministero della Cultura e Novartis Italia, intende contribuire a rendere più solido e virtuoso il rapporto tra scienza e società: un tema divenuto di grande attualità con la pandemia da Covid-19 e decisivo per il futuro del Paese. 
La prima sala di Mudimed accoglie 19 opere che identificano alcune tappe fondamentali dell’evoluzione del metodo scientifico in medicina: dai manufatti in terracotta degli scavi di Pompei, quando la medicina era principalmente devozione e preghiera agli affreschi del 1600 che riportano scene delle più importanti epidemie del passato, passando per i reperti che testimoniano i primi interventi chirurgici fino ad arrivare alle vaccinazioni e alle frontiere della farmacologia moderna. 
Un approccio che privilegia il rapporto tra la scienza stessa e i contesti culturali e sociali in cui questa è nata, si è via via sviluppata e continua anche oggi a evolvere, proponendo informazioni, approfondimenti e anche suggestioni che traggono spunto da reperti archeologici, testi antichi, opere d’arte, testimonianze della cultura popolare: dagli ex voto in terracotta di epoca arcaica al ‘kit portatile’ di farmaci di età barocca, dal celebre ritratto di Enea ferito alla riproduzione del sorprendente ‘Oplomoclion’ per limitarsi ad alcuni esempi. L’ Oplomoclion è uno strumento ortopedico molto avanzato per il XVIsec., ideato dall’anatomista Girolamo Fabrici nel XVI sec.; la cui funzione primaria era quella di corsetto per la correzione delle deformità della colonna vertebrale e degli arti. Tuttavia, svolgeva anche una funzione didattica, infatti poteva essere considerato una sorta di tavola sinottica di tutte le protesi allora disponibili.
Tutti questi materiali, digitalizzati, sono stati messi a disposizione da alcuni tra i più noti musei, biblioteche e archivi italiani, come il Museo Archeologico Nazionale e Museo Nazionale di Capodimonte, entrambi di Napoli, il Museo della Storia della Medicina de La Sapienza e la Biblioteca Nazionale Centrale, di Roma. Google Arts & Culture ha quindi provveduto a raccoglierli in un archivio virtuale e a renderli disponibili in rete.
Con l’inaugurazione del 20 ottobre 2021 il progetto MuDiMed inizia, sotto la supervisione di un Comitato Scientifico coordinato da Giuliano Volpe (Professore Ordinario presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Bari), un percorso che proseguirà negli anni, attraverso l’apertura di nuovi spazi espositivi, che verranno costruiti anche sulla base degli input che giungeranno dagli stessi fruitori del museo virtuale.
Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Mudimed, ha dichiarato: «Questa iniziativa ha il merito di valorizzare la cultura scientifica. Il nostro paese ha un patrimonio museale straordinario, ma rispetto alla storia della nostra cultura scientifica abbiamo, in confronto ad altri Paesi, pochi musei scientifici. È un settore sul quale dobbiamo lavorare, insieme alle Università e alle altre istituzioni coinvolte. Riguardo l’approccio digitale, abbiamo visto tutti quale accelerazione abbia imposto la pandemia in questo settore. Ci sono grandi spazi di crescita, da cogliere in modo giusto ed equilibrato. Reale e digitale possono e devono convivere, non sono l’uno alternativo all’altro, bensì complementari: le piattaforme digitali allargano la platea di persone che si avvicinano ai contenuti culturali, senza sottrarre pubblico ai musei, ai teatri o alle sale cinematografiche. Infine, questo è un ottimo esempio di collaborazione tra pubblico e privato. I due mondi devono interagire nella promozione della cultura e nella gestione dei beni culturali. Questa idea nasce dalla volontà di un’impresa importante come Novartis di fare qualcosa per la cultura e per il Paese. Credo che sia una strada importante, una bella iniziativa che può indicare a molte altre aziende il percorso da seguire nella collaborazione al servizio della cultura».

Mudimed si inserisce nel percorso Scienza da vivere, promosso da Novartis Italia nel suo piano di risposta alla pandemia lanciato nell’aprile del 2020 “Novartis per un’Italia a prova di futuro”, che si sviluppa in più progetti e azioni a supporto della science literacy con l’obiettivo di rafforzare il dialogo tra cultura, scienza e società, condizione indispensabile per affrontare le sfide presenti e future.

Enea ferito
Enea ferito

 
 
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