“Millennials are making frozen food hot again”. Così il quotidiano inglese The Guardian sintetizzava qualche tempo fa su come gli under 40 d’Oltremanica consumassero sempre più alimenti surgelati. Un fenomeno partito dall’altra parte dell’Atlantico, visto che negli USA, in un anno, i “giovani adulti” ne avevano acquistati il 9% in più rispetto a tutte le altre fasce di popolazione, trainandone i consumi. Un trend comune anche ad altri Paesi? In Italia, dove il numero di persone nate fra il 1980 e il 1995 arriva a circa 13 milioni, la tendenza sembra rispettata. Secondo una indagine Doxa – IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati) dal titolo “Millennials e alimenti surgelati”, condotta su 800 persone tra i 24 ei 40 anni, anche nel nostro Paese l’amore dei Millennials per i cibi sotto zero esiste. Ed è fortemente ricambiato. Il motivo? Semplice: i surgelati sono in piena sintonia con i bisogni alimentari dei giovani adulti italiani, coi loro stili di vita e i loro valori.
AMANO FARE LA SPESA AL SUPERMERCATO E CUCINARE
Partiamo da un dato, la ricerca Doxa – IIAS racconta che la spesa è una questione da Millennials. 9 su 10 (91%), infatti, amano farla per tutta la famiglia, così come amano cucinare. Solo 1 su 10 (9%) delega questi compiti al compagno/a o al genitore. Sono particolarmente attenti ai prodotti che comprano e non si limitano alla spesa nel supermercato o nel negozio sotto casa: 7 su 10 (66%) scelgono il proprio supermercato di fiducia anche se lontano dalla propria abitazione. Un po’ a sorpresa, invece, scopriamo che non sono molto avvezzi alla spesa online: la fanno appena il 5% degli under 40.
8 MILLENNIALS SU 10 CONSUMANO SURGELATI ALMENO 1 VOLTA A SETTIMANA
Surgelati che passione, verrebbe da dire, perché la quasi totalità dei Millennials italiani consuma alimenti surgelati (99%) e 8 su 10 (77%) lo fa almeno 1 volta a settimana.
Allo stesso tempo c’è una schiera di appassionati dei frozen foods - il 35% del campione - li consuma addirittura almeno 2 volte a settimana.
Dati, questi, amplificati dal lockdown. Durante il periodo di chiusura, in Italia, circa 1 consumatore under 40 su 4 (26%) ha addirittura raddoppiato il consumo di surgelati, il 36% ne ha aumentato il consumo un po’ più del solito, mentre il 34% non ha cambiato la quantità consumata.
“La ricerca ci conferma che i giovani amano gli alimenti surgelati e che fanno parte a pieno titolo della loro dieta. Li scelgono per la loro versatilità in cucina (62% del campione), perché rendono sempre disponibile, anche fuori stagione, diversi alimenti (57%) e perché aiutano ad evitare gli sprechi (35%). Eppure, esistono ancora tante proprietà che hanno questi alimenti e che non sempre i giovani conoscono. Un esempio? Solo il 14% degli intervistati li acquista pensando che abbiano le stesse caratteristiche nutrizionali dei prodotti freschi. In realtà sappiamo che è così, anzi è proprio questo uno dei loro punti di forza!”, ha spiegato Vittorio Gagliardi, Portavoce di IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati.
E AL RISTORANTE, COME SI COMPORTANO? L’ASTERISCO NEL MENU’ NON CONDIZIONA LA SCELTA
L’indagine Doxa - IIAS ha anche analizzato il comportamento degli under 40 rispetto al consumo di alimenti surgelati “fuori casa”. La prima evidenza è che tutti sanno (97%) che nei bar, tavole calde e ristoranti vengono utilizzati i prodotti surgelati. Un dato che non influenza particolarmente i consumatori, visto che il 60% sceglie cosa mangiare o meno al ristorante a prescindere che si tratti di un alimento surgelato, sdoganando il tema dell’asterisco.
I millennials attribuiscono l’utilizzo dei surgelati in cucina da parte dei ristoranti, in primo luogo, al fatto di avere prodotti disponibili tutto l’anno (71%), a seguire per ridurre gli sprechi alimentari (39%), e poi per una questione di sicurezza alimentare (25%).
VEGETALI, PESCE, PATATE FRITTE E PIZZA: I SURGELATI PIÙ AMATI DAGLI UNDER 40
Tra gli alimenti e le ricette più amate dai millennials troviamo al primo posto i vegetali, siano essi intesi come verdure – in particolare spinaci e verdure varie – che sono le preferite da 1 millennials su 2 (48%) – siano esse leguminose come piselli e fagiolini (30%). A seguire, troviamo il pesce, lavorato (46%) e al naturale (42%), le patatine fritte (35%) e la pizza (25%), insieme al gruppo formato da minestroni, zuppe e vellutate (24%).
QUANDO SCATTA L’ORA DEL SURGELATO? NON È SOLO UNA QUESTIONE DI CONVENIENZA
Non è solo una questione di convenienza o di mancanza di tempo. Se una volta su due (50%) i millennials italiani ricorrono ai surgelati perché hanno poco tempo a disposizione, nel 34% dei casi vengono presi in considerazione dai millennials ogni volta che si vuole (34%), oppure quando si vuole cucinare qualcosa di sfizioso (26%), veloce di ritorno dallo sport (25%) o di salutare (18%).
SURGELATI: 10 COSE DA SAPERE
I consigli di IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati - per usare correttamente i surgelati in cucina
Gli alimenti surgelati sono tra i protagonisti delle nostre tavole, ma siamo sicuri di conoscerli davvero? IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati propone un decalogo di consigli utili al consumatore, per alimentarsi in modo sano utilizzando i prodotti sottozero in cucina.
#1 “Congelato” e “surgelato” non sono la stessa cosa.
I cibi congelati sono portati a temperature comprese tra i -7°C e i -12°C (che per il pesce e la carne arrivano a -18°C) e conservati tra i -10°C e i -30°C. Al momento dello scongelamento, questi prodotti sono soggetti a una parziale perdita dei valori nutritivi e organolettici. I prodotti surgelati, invece, subiscono un congelamento ultrarapido ed efficiente, in cui i cibi raggiungono in brevissimo tempo i -18°C. Proprio la rapidità di raffreddamento determina la formazione di micro-cristalli di acqua che non danneggiano la struttura biologica degli alimenti, lasciando nel prodotto pressoché intatte le proprietà nutrizionali.
#2 A casa non si può “surgelare”. Si può invece congelare un prodotto precedentemente scongelato, ma solo dopo essere stato cotto.
La surgelazione è una tecnica prettamente industriale: a livello domestico è possibile solo congelare. Le qualità organolettiche e nutrizionali di un cibo congelato sono inferiori rispetto a quelle del surgelato (che conserva a pieno le caratteristiche originali, la struttura e il sapore del prodotto fresco). Si può ricongelare un prodotto scongelato a patto che il cibo venga prima cotto e successivamente raffreddato rapidamente, prima di essere riposto di nuovo in freezer.
#3 All’interno dei cibi surgelati non ci sono conservanti.
In un prodotto surgelato, per legge, non si può aggiungere nessun conservante allo scopo di prolungarne la vita. È proprio il freddo a garantire la lunga conservazione di questi prodotti. Una fake news riguarda la credenza per la quale le verdure surgelate avrebbero un colore brillante perché piene di coloranti. In realtà questo avviene perché, prima della surgelazione, gli ortaggi sono sottoposti a un adeguato trattamento termico (blanching) necessario per disattivare gli enzimi che ne potrebbero causare il deterioramento ed è così che si fissa il colore naturale, che risulta ancora più brillante.
#4 Verdure surgelate e fresche hanno le stesse vitamine e nutrienti.
In realtà gli alimenti surgelati hanno proprietà nutrizionali che potremmo definire pari al fresco e in alcuni casi superiori. Prendiamo ad esempio una verdura: tra la sua raccolta e il processo di surgelazione passano poche ore, mantenendo quasi inalterate le proprietà nutrizionali. Quando prendiamo al supermercato la stessa verdura, il tempo intercorso tra la sua raccolta e la messa in vendita può raggiungere anche alcuni giorni di distanza e questo lasso di tempo fa perdere alcune proprietà nutrizionali.
#5 Pesce surgelato e fresco hanno gli stessi nutrienti.
Il pesce non solo è una fonte naturale di macronutrienti (proteine nobili e acidi grassi omega 3), ma anche di vitamine (A e D) e sali minerali (iodio e selenio). I prodotti ittici surgelati sono pescati nei mari più puliti e profondi del mondo, lontano dalle coste, e subito lavorati (decapitati, eviscerati, spellati, sfilettati), evitando al consumatore onerose procedure casalinghe che determinano forti scarti di questo prezioso prodotto. In questo settore merceologico le normative di riferimento hanno imposto regole molto rigide, che fanno anche dell’imballaggio contenente il prodotto un modello di trasparenza totale, riportando l’area di pesca, il momento della prima surgelazione, la scadenza, le valenze nutrizionali, il produttore, e così via.
#6 È nell’interesse di tutti gli operatori garantire la qualità del prodotto e rispettare la Catena del Freddo
Grazie al corretto mantenimento della catena del freddo, le proprietà nutrizionali dei surgelati sono identiche a quelle del pesce fresco. Lo scopo della Catena del Freddo è quello di conservare al meglio il prodotto, garantendone l’integrità, gli standard igienici e la sicurezza alimentare. Per quanto riguarda i surgelati, la temperatura massima consentita è di -18°. La Catena del Freddo è composta da una serie di procedure, regole e tecniche che servono a preservare e garantire la massima qualità del prodotto, dalla produzione al trasporto, fino alla vendita, alle quali produttori, trasportatori e distributori devono attenersi.
#7 I cibi surgelati sono un vero alleato contro lo spreco di cibo e amici dell’ambiente
I surgelati hanno una lunga durata di conservazione che permette di consumarli prima che si deteriorino e ci permettono di usare solo il quantitativo di cui abbiamo bisogno, riponendo in freezer quello che resta. Infine, va evidenziato come siano prodotti che richiedono meno acqua ed energia per il loro utilizzo: non è necessario lavare i prodotti e serve meno energia per cuocerli.
#8 È possibile risparmiare grazie all’acquisto di surgelati.
Secondo un falso mito, i prodotti surgelati sarebbero più costosi di quelli freschi. Non sempre è così. I prodotti surgelati vengono raccolti/pescati e lavorati nei momenti più convenienti e nelle stagioni giuste, anche dal punto di vista economico, e pertanto non risentono dell’aumento dei prezzi che si riflette sulle materie prime fresche durante l’anno. Inoltre, con il surgelato si mangia il 100% di ciò che si acquista, lasciando alle aziende spine, squame, viscere e scarti di ogni genere mentre i consumatori mettono in tavola solo la parte buona di ogni prodotto, con un buon risparmio per le loro tasche.
#9 Le verdure surgelate aiutano i bambini a superare la verdurofobia.
Presentare le verdure in piatti cromaticamente divertenti e rendere il pasto appetitoso grazie a preparazioni dai formati creativi (polpette, frittate e bocconcini) rappresenta un suggerimento utile per le mamme alle prese con bambini “verdurofobi”. I surgelati in questo senso possono rappresentare un prezioso alleato in cucina: permettono di far mangiare ai bambini tutto l’anno i loro ortaggi preferiti.
#10 Al ristorante, i prodotti con l’asterisco (*) non rappresentano un ripiego.
È usanza comune credere che i ristoratori utilizzino i prodotti surgelati per la preparazione dei piatti, in mancanza delle materie prime fresche necessarie. In realtà, il surgelato viene adoperato nella ristorazione perché sinonimo di sicurezza e qualità in tutti i periodi dell’anno, anche e soprattutto in quelli in cui una determinata materia prima non è di stagione. Pertanto, l’“asterisco” che si trova nei menù dei ristoranti è semplicemente garanzia di alta qualità e assoluta igienicità del cibo che viene offerto.