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giovedì 22 maggio 2025
 
 

India e Pakistan, febbre da cricket

29/03/2011  Nella Coppa del mondo di cricket, uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo, è l'ora della partita più classica: India contro Pakistan. E il gioco si tinge di politica.

In India la chiamano la “febbre del cricket”. Piu' che una passione sportiva e' una malattia nazionale, un'epidemia. Non c'e' cortile, ne' vicolo, ne' spiazzo per quanto polveroso e desolato, senza qualche ragazzino intento a emulare le gesta del suo campione preferito. Due mattoni a segnare le basi, un bastone al posto della mazza e, per palla, un groviglio di stracci. E' tutto quello che serve per far partire l'immaginazione e trasformare lo squallido scenario quotidiano in uno stadio illuminato dai riflettori e gremito di tifosi.

     E la febbre raggiunge il delirio ogni quattro anni, cadenza con cui la Coppa Mondiale di Cricket diventa il terzo evento sportivo piu' seguito al mondo. Quando gioca la nazionale, il consueto e infernale frastuono delle metropoli indiane cessa come per incanto. Una tregua che dura quasi tre ore, il tempo della partita, il silenzio interrotto solo dal boato dei tifosi che esultano alle palle vincenti. E che esplode insieme ai fuochi d'artificio in caso di vittoria.

    

     Il miracolo contro l'Australia

     Come giovedi' scorso, quando e' avvenuto il miracolo: nei quarti di finale, l'India ha battuto l'Australia, grande favorita e vincitrice della Coppa per ben quattro volte. Nulla ha potuto la forma fisica ne' l'aggressivita' agonistica degli ex-campioni del mondo contro l'appassionata determinazione dei battitori indiani, che hanno squalificato gli avversari con ben 4 wicket di anticipo. Dall'Himalaya a Kanyakumari 3500 chilometri di gioia, per un sogno che ora potrebbe trasformarsi in realta': conquistare la Coppa del Mondo dopo 28 anni.

     Domani, per le semi-finali, l'India incontrera' il Pakistan, rivale sul campo di gioco e storico nemico di frontiera. La squadra vincente si contendera' il trofeo sabato prossimo con la finalista tra Nuova Zelanda e Sri Lanka. E' la prima volta nella storia del cricket che le semi-finali vedono ben tre squadre del subcontinente coinvolte. Ma e' sull'incontro indo-pakistano che sono puntati tutti i riflettori non solo sportivi, ma anche politici. Il Primo Ministro indiano Manmohan Singh infatti non si e' lasciato sfuggire l'occasione di usare questo evento sportivo come arma diplomatica, e ha prontamente invitato il presidente pakistano Zardari e il primo ministro Gilani ad assistere al match dal suo palco d'onore  presso lo Stadio di Mohali, in Punjab, dove si disputera' l'attesissima gara. E l'invito e' stato accettato.

    

     Anni di gelo

     Riuscira' lo sport a sciogliere anni di gelo, diventato ghiaccio dopo l'attentato terroristico di Mumbai del 2008? Certo, una partita non puo' fare miracoli, e molto dipendera' dal risultato. Ma non e' la prima volta che la diplomazia, in India, prova la strada del cricket, anche se non sempre con risultati positivi. Nel 1987, durante una partita tra le due squadre, a cui assistevano l'allora presidente pakistano Zia-ul-Haq e il primo Ministro indiano Rajiv Gandhi, la partita fini' tra contestazioni e polemiche che inasprirono le tensioni gia' esistenti.

     Nel 2005, Singh ci riprovo' con Musharraf, senza tuttavia ottenere nient'altro che la vittoria del Pakistan sul campo da gioco. Ma la speranza e' l'ultima a morire, tanto nello sport, quanto nella diplomazia.    

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